Cronaca

E anche questa volta si dimette domani. Santanchè minimizza: “Non sono preoccupata, vado avanti”

“Non mi sento coinvolta, queste sono aziende del padre di mio figlio”. Così Daniela Santanchè commenta la decisione del tribunale fallimentare di Milano su Ki Group Holding. Una posizione che lascia aperte le polemiche e le domande politiche sul futuro del ministro.

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    “Non mi sento preoccupata perché non mi sentivo preoccupata nemmeno per tutta la vicenda Visibilia, che finalmente abbiamo chiuso”. Con queste parole Daniela Santanchè ha commentato la notizia della liquidazione giudiziale di Ki Group Holding, decisa oggi dal tribunale fallimentare di Milano. La ministra del Turismo si è mostrata tranquilla e sicura, sottolineando come la società – insieme ad altre della galassia bio – sia ormai fuori dal suo controllo. “Queste sono aziende che ho lasciato da molto tempo, che sono del padre di mio figlio, me ne dispiace, ma non mi sento coinvolta”, ha aggiunto.

    Santanchè, già indagata per bancarotta per il fallimento di Ki Group Srl, sembra dunque voler archiviare rapidamente anche questa nuova grana giudiziaria. “Sono tre anni particolari, vado avanti con un’unica sicurezza, che sono dalla parte del giusto”, ha ribadito a margine di un evento sulla sostenibilità ambientale a Roma.

    Resta il nodo politico: quanti processi serviranno ancora per mettere in discussione la sua permanenza al governo? E fino a quando la premier Giorgia Meloni continuerà a chiudere un occhio sulle accuse a carico della ministra? Domande che restano sospese mentre la “pitonessa” sceglie, almeno per ora, la linea della fermezza.

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