Italia
È morto Giorgio Armani, il genio della fashion che ha cambiato la moda mondiale con stile e discrezione
Fondatore di un impero costruito in cinquant’anni, Armani ha rivoluzionato il concetto di eleganza con linee essenziali, giacche destrutturate e una visione che ha oltrepassato la moda per abbracciare design, hotellerie e cultura. Il Gruppo proseguirà nel rispetto dei suoi valori.
È morto Giorgio Armani, lo stilista che ha cambiato per sempre il linguaggio della moda. Il “Signor Armani”, come dipendenti e collaboratori lo hanno sempre chiamato con rispetto, si è spento a 91 anni circondato dai suoi cari. La notizia è stata diffusa dal Gruppo Armani con “infinito cordoglio”, ricordandolo come “instancabile motore, ideatore e fondatore” di un impero costruito in cinquant’anni di lavoro e visione. Fino all’ultimo giorno ha continuato a seguire collezioni, progetti e iniziative, fedele al suo stile sobrio e concreto, lontano dagli eccessi ma sempre capace di lasciare un segno.
La camera ardente sarà aperta a Milano, presso l’Armani/Teatro di via Bergognone 59, sabato 6 e domenica 7 settembre dalle 9 alle 18. Per volontà dello stesso Armani, i funerali si terranno invece in forma privata. Una scelta coerente con la discrezione che lo ha sempre contraddistinto, anche nei momenti di massima celebrità.
Nato a Piacenza nel 1934, Armani aveva iniziato la sua carriera nella moda come vetrinista e poi come designer per altri marchi, prima di fondare nel 1975 l’azienda che porta il suo nome insieme a Sergio Galeotti. Da lì, l’ascesa fu rapida: le sue giacche destrutturate, le linee essenziali, l’uso innovativo dei tessuti conquistarono Hollywood e rivoluzionarono l’eleganza maschile e femminile. Richard Gere in “American Gigolò” vestito Armani resta un’icona popolare, simbolo di uno stile che univa rigore e seduzione.
Con il tempo, la sua visione superò l’abito. Armani costruì un universo che andava dall’alta moda al prêt-à-porter, dagli accessori all’arredamento, fino all’hotellerie di lusso e alla ristorazione. “Ha creato una visione che dalla moda si è estesa a ogni aspetto del vivere”, ricorda oggi l’azienda, sottolineando come lo guidassero “curiosità inesauribile, attenzione per il presente e per le persone”. Milano è stata il suo palcoscenico e la sua missione: qui ha investito in spazi culturali, progetti sociali, iniziative per la comunità.
La forza di Armani è stata sempre l’indipendenza: di pensiero, di azione, di impresa. Non cedette mai alle sirene delle acquisizioni estere, mantenendo saldo il controllo del Gruppo, simbolo di un’Italia capace di innovare senza perdere identità. Oggi i familiari e i dipendenti hanno promesso di portare avanti quell’eredità “nel rispetto e nella continuità dei valori del suo fondatore”.
Per il mondo della moda e non solo, la scomparsa di Giorgio Armani rappresenta la fine di un’epoca. Rimane il segno di un uomo che con un tratto di matita ha cambiato l’immagine dell’Italia nel mondo, senza mai abbandonare la sobrietà come forma di eleganza.