Mistero

Remo, il pesce dell’Apocalisse sale dagli abissi e torna a farsi vedere. Che segnale è?

Sempre più avvistamenti del misterioso pesce remo, il gigante degli abissi che secondo le leggende annuncia terremoti e catastrofi. Coincidenza o segnale inquietante?

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    Lui si muove in modo del tutto naturale anche se intorno gli abbiamo creato un habitat sempre più difficile. Di solito abita nelle profondità oscure degli oceani, dove la luce non arriva e il silenzio è assoluto. E da quel luogo oscuro ha deciso di risalire. È il pesce remo, il leggendario messaggero del Dio del mare, il presagio di sciagure, il portatore di terremoti e tsunami. O almeno, così raccontano le antiche storie giapponesi e filippine. Negli ultimi mesi, questo gigante degli abissi, che può superare gli otto metri di lunghezza, è stato avvistato sempre più spesso nelle acque di tutto il mondo. Dalla California al Messico, dall’India all’Oceania, fino alle coste di Australia, Tasmania e Nuova Zelanda, dove in una sola settimana sono stati trovati quattro esemplari. O è una leggenda e basta?

    Ma che sta succedendo?

    Un numero inquietante, se si pensa che in Australia, fino ad oggi, erano stati registrati appena 70 avvistamenti in tutta la storia. Alcuni di questi pesci sono stati recuperati senza testa, come quelli vicino a Christchurch, in Nuova Zelanda. Ma cosa sta succedendo? Perché questi abitanti degli abissi, che normalmente vivono tra i 200 e i 1000 metri di profondità, stanno emergendo? Secondo la scienza, non c’è alcuna prova che il pesce remo sia davvero un presagio di disastri naturali. Certo, nel 2011, prima del devastante terremoto e tsunami in Giappone, ci furono strani ritrovamenti di questi animali. E nel 2017, prima del sisma di magnitudo 6.6 nelle Filippine, accadde lo stesso. Ma gli esperti insistono: sono solo coincidenze.

    Remo vive sospeso verticalmente in attesa delle sue prede

    Neville Barrett, dell’Istituto di Studi Marini dell’Università della Tasmania, spiega che un terremoto potrebbe far risalire alcuni pesci, ma solo nell’istante stesso della catastrofe, non prima. Nick Ling, ecologo ittico dell’Università di Waikato, sottolinea che sappiamo pochissimo su questi animali, che vivono a profondità estreme e sono quasi impossibili da studiare. Ciò che è certo è che il pesce remo ha strane abitudini. Resta sospeso verticalmente nell’acqua, probabilmente in attesa di prede. È in grado di auto-amputarsi la coda, forse per risparmiare energia. Ora, per qualche motivo ancora ignoto, sta emergendo sempre più spesso. E sono partite le ipotesi. Gli scienziati stanno cercando di capire se dietro questa invasione improvvisa ci siano fattori ambientali, come il riscaldamento delle acque, l’acidificazione degli oceani, la presenza di microplastiche persino nella Fossa delle Marianne. O altre alterazioni causate dall’uomo, più probabile…

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