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Elon Musk e la “bomba” su Trump: tra minacce, video e la Russia pronta a offrirgli asilo politico

Elon Musk accusa Trump di essere coinvolto nei file Epstein e lo sfida sui social, mentre la Russia offre asilo politico al miliardario. Il presidente replica con minacce e avvisa: “Elon pagherà caro”. Una guerra di parole e potere che rischia di travolgere il Partito Repubblicano.

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    Sembra la trama di un thriller ad alta tensione, invece è la realtà: Elon Musk e Donald Trump, un tempo alleati politici, sono ora ai ferri corti come mai prima. L’ultimo capitolo della loro faida è un mix di accuse, video compromettenti e minacce che stanno scuotendo l’America e preoccupano i vertici del Partito Repubblicano.

    Tutto è esploso quando Musk, sempre più infuriato con l’amministrazione Trump, ha ripostato un video di Msnbc in cui si vedrebbe il presidente Usa a feste di Jeffrey Epstein. E non ha mancato di lanciare la sua “bomba” su X: “Trump è nei file di Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici. Buona giornata, DJT!”. Un’accusa gravissima, priva per ora di prove, ma sufficiente per incendiare il dibattito pubblico e alimentare i sospetti su un presunto insabbiamento.

    Trump non è rimasto a guardare e ha reagito con durezza. Prima ha accusato Musk di essere “contrariato” dalla revoca dell’obbligo di introdurre auto elettriche negli Stati Uniti. Poi lo ha minacciato apertamente: “Se Musk deciderà di sostenere i miei avversari, pagherà conseguenze gravi”, ha detto in un’intervista a Nbc News. Il messaggio è chiaro: l’ex amico miliardario è avvertito.

    A rendere ancora più surreale la situazione ci ha pensato la Russia. Dmitry Novikov, vicepresidente della Commissione Esteri della Duma, ha dichiarato all’agenzia TASS che Mosca sarebbe pronta a offrire asilo politico a Musk “se ne avesse bisogno”. Una provocazione che arriva mentre i negoziati tra Russia e Ucraina restano in stallo, segno che il Cremlino non rinuncia a giocare la carta Musk nella sua partita geopolitica.

    Il magnate, dal canto suo, ha rilanciato la sfida a Trump: “Senza di me, avrebbe perso le elezioni e i democratici avrebbero il controllo del Congresso. Che ingratitudine!”, ha scritto su X, rivendicando di essere stato determinante per il successo elettorale del tycoon.

    Intanto, fonti di Newsweek confermano che la Casa Bianca sta “valutando” la situazione e il clima di tensione con Musk, definito “insoddisfatto” delle nuove leggi federali. Un equilibrio sempre più fragile, mentre i repubblicani temono che la battaglia tra l’uomo più potente e quello più ricco d’America finisca per spaccare il partito e aprire una crisi politica senza precedenti.

    Per ora, Musk non ha fornito prove delle sue accuse su Trump e i file Epstein, ma la faida è destinata a proseguire. E a Washington cresce la sensazione che, comunque vada, questa guerra personale non resterà senza conseguenze per l’equilibrio politico del Paese.

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