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Grillo torna in tv (da solo): dopo l’addio al M5S, prepara un docufilm e rispolvera la satira

Beppe Grillo si prepara a tornare in scena. Non in politica, ma nel ruolo che conosce meglio: quello del comico. Dopo la rottura definitiva con Giuseppe Conte e la fine del suo ruolo da garante, il fondatore del M5S lavora a un docufilm. Pochi dettagli sul progetto, ma l’intenzione è chiara: voltare pagina. A modo suo

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    Beppe Grillo torna alle origini. Dopo anni passati a dettare la linea politica (o a sabotarla, secondo qualcuno), l’ex comico genovese è pronto a rientrare là dove tutto è cominciato: in tv, sul palco, davanti a un microfono, magari con le maniche rimboccate e una verità scomoda da urlare.

    Della politica, almeno per ora, non vuole più sentir parlare. Dopo mesi di frizioni con Giuseppe Conte, culminati nella rottura ufficiale e nell’estromissione dal Movimento 5 Stelle, Grillo ha deciso di cambiare registro. Sta lavorando – si mormora – a un docufilm. Non si sa ancora molto, se non che potrebbe mescolare materiale d’archivio dei suoi spettacoli storici e scene di vita privata, inedite e più intime. Un progetto che segna un distacco definitivo dal Movimento. E forse anche una rivendicazione simbolica: la sua voce, stavolta, senza filtri politici né contratti da 300mila euro.

    L’idea, raccontano persone a lui vicine, non è di lanciare nuovi partiti né sigle alternative. Niente cause legali per il simbolo, almeno per ora. Grillo vuole tornare a occuparsi delle sue “passioni”: il palco, la televisione, il blog. Ed è proprio lì, sul blog, che ha ricominciato a scrivere. Con toni meno incendiari del passato, ma con l’intenzione evidente di non sparire. “Quando sarà il momento, Beppe parlerà”, assicurano dal suo entourage. “Si è isolato, ma non è scomparso. E resta inarrestabile”.

    Il rapporto con Conte era andato in frantumi già da mesi. Grillo aveva accusato l’ex premier di aver svuotato il Movimento dei suoi valori fondanti, ironizzando – nemmeno troppo velatamente – sul crollo nei consensi e su una leadership che definiva “anonima”. Lo scontro era diventato insanabile dopo le europee, con punzecchiature pubbliche, sfoghi social e comunicati incrociati.

    La rottura definitiva è arrivata a ottobre, quando Conte ha annunciato la fine del contratto con Grillo, accusandolo di aver trasformato la sua attività di comunicazione in una forma di sabotaggio. Grillo ha contestato l’estromissione appellandosi allo Statuto, ma l’Assemblea del Movimento ha confermato la destituzione a dicembre. Da lì, il silenzio.

    Un silenzio solo apparente. Perché dietro le quinte, Grillo sta scrivendo un nuovo copione, e stavolta è uno show tutto suo. Forse un racconto autobiografico. Forse un ultimo assolo. O semplicemente il modo migliore per rientrare nel radar dell’opinione pubblica, senza passare dalla porta stretta della politica.

    Il finale, per ora, è sospeso. Ma nel dubbio, lui lo ha già recitato: “Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte”.

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