Cronaca

Tel Aviv sospende temporaneamente gli aiuti umanitari a Gaza

Israele sospende temporaneamente gli aiuti umanitari a Gaza su richiesta di Bezalel Smotrich, mentre Netanyahu incarica l’IDF di garantire che i materiali non finiscano nelle mani di Hamas.

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    Israele ha fermato, per il momento in via temporane, tutti gli aiuti umanitari in favore di Gaza per evitare che finiscano nelle mani di Hamas, dopo la pressione del ministro di ultradestra Bezalel Smotrich. Il governo è al lavoro per stilare un piano militare per garantire la sicurezza delle consegne, con controlli più stringenti, monitoraggi e possibili interventi mirati lungo i valichi di accesso a Gaza. Una decisione che arriva in un clima dalla tensione crescente tra il governo israeliano e i gruppi di controllo nella Striscia di Gaza.

    Hamas non deve entrare in possesso degli aiuti

    L’annuncio ufficiale della sospensione degli aiuti a Gaza è stato reso noto da fonti interne a Channel 12 e riportato dal Times of Israel. L’azione segue la minaccia di dimissioni avanzata da Bezalel Smotrich, ministro di ultradestra nel governo israeliano. Smotrich ha posto come condizione irrinunciabile l’adozione di misure che blocchino il passaggio degli aiuti umanitari nelle mani di Hamas. Una posizione che ha costretto il governo a sospendere per il momento le consegne, per evitare che i materiali finiscano ai militari palestinesi.

    Le direttive per l’IDF

    Benyamin Netanyahu, attraverso il suo ufficio, ha comunicato tempestivamente la sua reazione a questa complessa situazione, incaricando l’esercito israeliano, l’IDF, di predisporre un piano entro 48 ore. L’obiettivo che si vuole ottenere è quello di creare una strategia operativa per evitare che Hamas sottragga gli aiuti umanitari in direzione di Gaza. Netanyahu ha inoltre evidenziato la necessità di assicurare che gli aiuti arrivino realmente alle persone bisognose, senza permettere alle organizzazioni responsabili di attacchi o ostilità di trarne vantaggio.

    La gestione degli aiuti

    La Striscia di Gaza dipende in larga parte dagli aiuti umanitari che entrano attraverso i corridoi controllati da Israele e da altri attori internazionali. La presenza di Hamas rende complicato il trasferimento sicuro e trasparente di cibo, materiali di prima necessità e medicine. Il governo di Israele ha sempre manifestato l’intenzione di aiutare i civili, ma il rischio di riciclaggio delle risorse da parte di gruppi armati ha alimentato la diffidenza. Questa sospensione delle forniture è il segno di una difficoltà precisa nel bilanciare esigenze umanitarie e obiettivi di sicurezza.

    Pressione via via in aumento

    Gli operatori umanitari segnalano come questa situazione provochi un ulteriore aggravio della crisi per il popolo, già allo stremo per le condizioni economiche e sociali nella Striscia. Una decisione che, naturalmente, si ripercuote anche nelle relazioni internazionali intorno al conflitto israelo-palestinese. Svariate organizzazioni umanitarie hanno ribadito l’assoluta necessità di mantenere attivi i canali di soccorso. Nel frattempo, la posizione del governo israeliano, influenzata dalle spinte interne più radicali, contribuisce ad aumentare la pressione diplomatico-politica nel Medio Oriente, segnali inequivocabili di un irrigidimento delle posizioni e di aumento della tensione generale.

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