Chi ha rubato i filmati intimi di Stefano De Martino e Caroline Tronelli? Indagano su un tecnico “infedele”

La domanda rimbalza ovunque: chi ha sottratto i filmati intimi di Stefano De Martino e Caroline Tronelli? Non sarebbero stati gli hacker, come si era ipotizzato nelle prime ore, ma un tecnico con accesso privilegiato al sistema di videosorveglianza della villa romana della famiglia Tronelli. È questa la pista che prende forza tra sospetti, indagini e un’inchiesta giudiziaria aperta dalla Procura di Roma.

Tutto nasce da quelle telecamere installate tempo fa per prevenire furti, dopo che dalla camera da letto erano spariti gioielli di famiglia. Un sistema nato per proteggere, che si è trasformato in trappola. A raccontarlo è l’investigatore privato Amedeo Pantanella, che indaga per conto della famiglia Tronelli dopo la diffusione del video. «Le password del sistema non erano mai state aggiornate, chi faceva manutenzione conosceva i codici». Bastava collegarsi allo storage delle telecamere e scaricare i file.

Il rapporto consegnato a De Martino e alla giovane compagna ha spinto i due a sospettare a chi, in passato, ha lavorato tra quelle mura. Il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco ha subito aperto un fascicolo per accesso abusivo a sistema informatico, affidando le indagini alla polizia postale. Gli agenti hanno già acquisito l’intero impianto di sorveglianza per verificare se le tracce digitali portino davvero a un “tecnico infedele”.

Restano sul tavolo altre ipotesi. Perché il portale che ha pubblicato il filmato non è un sito qualsiasi, ma una piattaforma che raccoglie migliaia di clip rubate in tutto il mondo: dalle camere da letto di famiglie comuni a quelle di volti noti, passando per Stati Uniti, Colombia, Iran e Turchia. Immagini che spesso finiscono in vendita, alimentando un mercato clandestino di voyeurismo digitale.

Ma il nome di Stefano De Martino, insieme a quello di Caroline Tronelli, ha reso il caso virale. La giovane, descritta come «ragazza normale» dal Corriere della Sera, è figlia di un imprenditore con interessi anche nel settore informatico. Proprio questo dettaglio ha rafforzato i sospetti che il video possa essere stato sottratto da qualcuno vicino all’ambiente della Tron Group Holding, la società fondata dal padre della ventiduenne.

Per ora le certezze sono poche, ma una sembra emergere con chiarezza: più che un colpo di fortuna di hacker anonimi, la violazione appare come l’opera di chi sapeva bene dove mettere le mani. E di chi, forse, aveva già avuto le chiavi digitali di quella casa.