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La figlia “invisibile” di Stefano D’Orazio: la legge parla chiaro, ma la guerra è appena iniziata
Francesca Michelon, figlia biologica di Stefano D’Orazio, rompe il silenzio dopo la sentenza che la riconosce legittima erede. Un lungo sfogo sui social racconta vent’anni di silenzi, illusioni, insulti e una battaglia giudiziaria che non si è ancora conclusa. Al centro: verità biologica, eredità e dignità.
Un colpo di scena a distanza di anni dalla scomparsa dello storico batterista dei Pooh. Il Tribunale di Roma ha riconosciuto ufficialmente, tramite test del DNA, che Francesca Michelon è la figlia biologica di Stefano D’Orazio. Una verità che rovescia completamente la narrazione mantenuta per anni e che impatta anche sul piano patrimoniale: il testamento che indicava come unica erede la moglie Tiziana Giardoni viene ora messo in discussione. Alla Michelon spetta non solo la metà dell’eredità, ma anche un risarcimento di 60.000 euro per danno biologico. Tuttavia, il riconoscimento legale non ha chiuso i conti col passato. Anzi, ha acceso una nuova miccia.
Il lungo sfogo di Francesca: “È una guerra oltre l’immaginabile”
Dopo la sentenza, Francesca ha deciso di affidare a Facebook un lungo e toccante post in cui racconta la sua verità. Web designer quarantenne, si è definita “emotivamente distrutta” da una battaglia durata vent’anni: «È giunto il momento di dire le cose come stanno». Dal primo incontro con D’Orazio nel 2006 – che descrive come pieno di sorrisi e battute per sdrammatizzare – fino al gelo assoluto calato dopo pochi mesi: nessuna risposta ai messaggi, nessuna telefonata, nessun contatto.
“Non per soldi, ma per dignità”
Francesca ha voluto chiarire di non aver agito per interesse economico: «Non l’ho mai fatto per soldi. Ho un lavoro che amo e una bella vita, ma un figlio non si rifiuta così». Più doloroso ancora, il ricordo di quando D’Orazio, in una trasmissione televisiva, disse che uno dei suoi più grandi rimpianti era non aver avuto figli: «Quelle parole mi hanno pugnalato. Dopo anni di silenzio, ho scelto di scrivergli tramite avvocato. L’unica risposta? L’invito a lasciar perdere».
L’appello e la controffensiva legale: “Mi stanno ribaltando la vita”
A spingere Francesca a parlare oggi è il ricorso presentato in appello dalla moglie di D’Orazio. Un’azione legale che, secondo lei, capovolge la realtà dei fatti e riapre ferite mai guarite: «È stato promosso contro di me un appello che inverte completamente i ruoli. È uno schiaffo morale alla mia storia esistenziale lunga vent’anni». Nel post, senza mai nominarla direttamente, Francesca accusa l’attuale vedova del musicista di voler cancellare il suo passato e il legame con suo padre: «È subentrata in una vicenda nata molto prima della sua comparsa nella vita di Stefano. E ora si comporta come se avesse vissuto tutto in prima persona».
Una figlia silenziata e giudicata
Francesca denuncia anche gli insulti e i giudizi ricevuti: «Mi hanno dato della parassita, dell’approfittatrice. Ma io non ho mai cercato riflettori, solo la verità. E il riconoscimento di una relazione negata, che mi ha lasciata con il peso di un’identità sospesa». Il post si chiude con una riflessione amara: «Esistono dei limiti che il buon senso dovrebbe far rispettare. Ma sono stati superati. E io non ce la faccio più».
Verità… ma a caro prezzo
Questa è una storia che mescola affetti negati, diritti riconosciuti e un’eredità più emotiva che materiale. Oggi, con una sentenza dalla sua parte ma un processo ancora in corso, cerca solo di affermare la propria dignità. La figlia “invisibile” ora ha un nome, una voce e, finalmente, un padre. Anche se solo sulla carta.