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Pierpaolo Pretelli, il video “misterioso” e il caso Falsissimo: perché il racconto sui casting del Grande Fratello non torna

Nel programma Falsissimo, condotto dall’ex re dei paparazzi, viene suggerito che Pierpaolo Pretelli sarebbe arrivato al Grande Fratello dopo aver inviato un video intimo ad Alfonso Signorini. Ma l’ex velino di Striscia era noto al pubblico già dal 2013 e il fotogramma diffuso in rete indica che il filmato sarebbe precedente di anni ai casting del reality. Più che un “video mandato”, emergerebbe il quadro di una vecchia diretta webcam registrata e diffusa senza consenso.

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    Il nome di Pierpaolo Pretelli è finito, suo malgrado, nel tritacarne mediatico acceso dalle ultime puntate di Falsissimo, il format online che sta scavando tra presunti scandali, retroscena televisivi e dinamiche legate al Grande Fratello. Nella parte riservata agli abbonati, l’ex volto dei paparazzi e il manager Alessandro Piscopo evocano il suo nome. In una ricostruzione che lo collegherebbe ai casting del reality attraverso un video a sfondo intimo, presentato come inviato ad Alfonso Signorini. Un racconto ad alto potenziale scandalistico, ma che, messo sotto la lente dei fatti, comincia rapidamente a perdere consistenza.

    La versione del format: il video hot e l’ingresso al reality

    Nel dialogo tra conduttore e manager viene suggerito che Pretelli sarebbe arrivato al Grande Fratello quasi da perfetto sconosciuto. Grazie a una precedente “presentazione tv” e a un presunto video intimo. Piscopo sostiene di aver visto quel filmato. E lo descrive come esplicito. Mentre nel racconto viene indicato Signorini come il destinatario del contenuto, collegando in modo diretto il video e il successivo ingresso nel cast del reality. È questa la chiave narrativa su cui il programma costruisce il proprio effetto shock.

    Il primo punto debole: Pretelli non era un volto sconosciuto

    Già qui, però, la storia traballa. L’idea che Pierpaolo Pretelli fosse un emergente qualsiasi, bisognoso di “scorciatoie” per entrare nel meccanismo televisivo, non regge alla prova della memoria. Il suo volto è noto al pubblico fin dal 2013, quando Antonio Ricci lo sceglie come velino di Striscia la notizia, in coppia con Elia Fongaro. Quell’esperienza lo porta in prima serata su Canale 5 e ne fa, di fatto, un personaggio già riconoscibile anni prima della partecipazione al Grande Fratello Vip. Pensare che il suo accesso al reality dipenda da un singolo video, e non da una carriera già avviata nella tv generalista, è quanto meno riduttivo.

    Il fotogramma che smentisce la cronologia dei fatti

    Dopo la puntata incriminata, il conduttore di Falsissimo ha annunciato che il filmato sarebbe stato mostrato in una successiva puntata a pagamento, diffondendo intanto un fotogramma tratto dal video. Ed è proprio quell’immagine a spostare l’asse del racconto. Dal frame emergono dettagli tecnici e visivi che suggeriscono una collocazione temporale ben diversa da quella evocata nel programma: non siamo nel 2019-2020, a ridosso dei casting del Grande Fratello, ma in un’epoca precedente al 2013, e quindi precedente anche all’arrivo di Pretelli a Striscia la notizia.

    Non un “video mandato”, ma una vecchia diretta webcam registrata

    Il nodo diventa allora la natura del filmato. Più che un video privato girato con lo smartphone e inviato consapevolmente a qualcuno, si tratterebbe di una registrazione di una diretta webcam da computer. Catturata a sua insaputa e poi finita in rete.

    Uno scenario purtroppo non nuovo. Negli anni in cui le piattaforme di chat e webcam erano meno regolamentate non erano rari i casi di sessioni registrate di nascosto e successivamente diffuse online. In quella fase, il video attribuito a Pretelli avrebbe già iniziato a circolare. Tanto da spingerlo – secondo quanto ricostruibile – a muoversi anche sul piano legale per tutelarsi.

    Non è un’esclusiva

    A questo punto la contraddizione è evidente: se il filmato è molto più vecchio dei casting del Grande Fratello, e se non è stato inviato volontariamente a nessuno, viene meno l’idea di un presunto “scambio” finalizzato all’ingresso nel reality. Quello che viene venduto come un contenuto esclusivo e decisivo, a ben vedere, somiglia di più a un episodio di diffusione non consensuale, riesumato anni dopo e piegato a una nuova narrazione.

    Una storia che parla di tv, ma anche di consenso digitale
    Ad oggi non risultano prese di posizione ufficiali di Pierpaolo Pretelli su questa vicenda né risposte formali che confermino la versione offerta dal format. Restano alcuni elementi verificabili: una carriera televisiva iniziata molto prima del Grande Fratello, la datazione tecnica del video, il contesto delle vecchie webcam registrate a tradimento. In mezzo, c’è lo spazio in cui il racconto si allarga, si colora, si piega alle esigenze del prodotto digitale.

    Nel clima mediatico attuale, in cui accuse, allusioni e “scoop” viaggiano più veloci delle verifiche, la storia di Pretelli sembra raccontare soprattutto questo: quanto sia facile prendere un frammento di passato, estrarlo dal suo tempo e usarlo per costruire un nuovo racconto. E quanto, dietro la parola “retroscena”, possano nascondersi vicende che hanno a che fare non con i favoritismi, ma con il diritto alla propria immagine e al proprio consenso.

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