Speciale Temptation Island

Urla, gazebo in fiamme e libri UFO: “Temptation Island” è il delirio estivo che ci meritiamo (e che non sapevamo di volere)

La rabbia tossica dei fidanzati, le perle di legalese degli avvocati innamorati e il falò più allucinato della tv italiana. “Temptation” non è solo un reality: è uno specchio deformante e irresistibile.

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    “Il gazebo te lo appiccio!”. Con questo slancio poetico e pirotecnico, Antonio inaugura la sua personale discesa agli inferi. Traditore recidivo, scroccone sentimentale e talento naturale del melodramma napoletano, si esibisce in un’esplosione di rabbia che include recinti sfasciati, fiaccole rovesciate, calci al pavimento e insulti che nemmeno i sottotitoli riescono a decifrare. Poi, il momento di lucidità: “Devo andare da uno pissichiatra bravo”. A voler essere onesti, siamo tutte con lui.

    Ma non c’è solo Antonio nel circo delle relazioni disfunzionali. Alessio e Sonia, entrambi avvocati, regalano il falò più surreale della stagione: lui che confessa di dover immaginare altre donne per far l’amore con lei, lei che resiste con stoica dignità. Finisce in un ping pong di parole colte (male usate), tra “formule dubitative” e “occasioni prossime favorevoli per tradire”. Il verdetto? Percorso psicologico anche per Alessio. Urgente.

    Intanto Rosario, l’anti-Antonio, sceglie la via passiva-aggressiva: sguardo da cerbiatto, piagnistei a comando, ma zero coraggio per dire a Lucia che non l’ha mai amata. L’effetto è lo stesso: devastazione.

    Denise, invece, va dritta come un treno: non ama Marco e lo dimostra flirtando in diretta con il tentatore Flavio. Lui, sentendosi paragonare a un trapasso, ribalta un tavolo. Sarah, invece, dimentica il fidanzato e si dedica al tentatore Salvo, che per far colpo le regala un libro (che non ha letto): “Ma da quello che c’è scritto dietro mi sembrava perfetto per te”. Arte concettuale.

    Sui social fioccano i commenti delle “indignate speciali”: Andrea Delogu, Ema Stokholma e Marta Cagnola denunciano l’aggressività maschile e lo squallore emotivo in onda. Eppure Temptation Island resta lo show che non riusciamo a smettere di guardare. Una gabbia di matti. E noi con loro.

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