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Altro che emancipazione: nel porno comanda sempre il “protettore”
Con la sua testimonianza, la giornalista Barbara Costa smonta il mito della performer autodidatta e racconta come, nel porno, la vera carriera passi ancora per le mani degli agenti. Dai colossi come Spiegler Girls a Hussie Models, la regola è chiara: chi ha l’agente giusto, ha le chiavi del successo. Libertà? Solo se firmi con chi comanda davvero.
Ci avevano detto che OnlyFans avrebbe rivoluzionato l’industria del porno. Addio intermediari, benvenuta libertà. E invece, cinque anni dopo, la realtà è ben diversa: le piattaforme crescono, ma il “porno che conta” è rimasto uguale a prima. Dietro le quinte regna sovrano lo stesso meccanismo di potere: registi, produttori e soprattutto agenti, per usare un termine elegante…
Barbara Costa senza filtri: “Nel porno, chi ce l’ha fatta da solo, mente”
Con un commento tagliente pubblicato su Dagospia, Barbara Costa mette a nudo (è proprio il caso di dirlo) l’ipocrisia del racconto meritocratico. “Non date retta a chi vi dice che, nel porno, ce l’ha fatta senza aiuti: mente. Chi vuole emergere deve trovare l’agente perfetto. È lui ad avere le chiavi del sistema”. Difficile darle torto guardando i numeri: negli ultimi 12 anni, 9 Oscar per Miglior Attrice Porno sono andati a performer della stessa agenzia.
Spiegler Girls: la “Champions League” del porno mondiale
A capo di questa macchina perfetta c’è Mark Spiegler, fondatore della mitica Spiegler Girls, agenzia senza uffici e con solo 30 modelle sotto contratto. È qui che sono nate le carriere di star come Asa Akira, Angela White, Lana Rhoades e Valentina Nappi. E se nel 2025 ha vinto Anna Claire Clouds, il trend si conferma: chi è con Spiegler, è già un passo avanti.
Hussie Models e le nuove regole del corpo
In alternativa, ci sono agenzie come Hussie Models, che con 80 performer e una selezione sempre più inclusiva, mostra come nel porno moderno ogni fisico possa avere successo. Tette grosse o piccole, cellulite o addominali, teen o milf: tutto vale. Purché ci sia dietro un buon agente a venderti bene.
Miti sfatati: il porno non è più una questione di misure
Barbara Costa è chiara: oggi non basta più essere “il corpo giusto”. Conta saper stare al mondo del porno, conoscere i brand, trattare con i registi. Ma soprattutto, conta chi ti rappresenta. E se l’agente ti chiede più del 10%, ti forza a girare contro la tua volontà o pretende favori sessuali… non è un professionista, è un delinquente. E devi denunciarlo.
Il successo? È questione di cervello… e del 10% a chi comanda
Alla fine dei giochi, il porno non è un’industria diversa dalle altre. È piena di contraddizioni, poteri opachi, meritocrazia condizionata. Le performer devono lottare con intelligenza, certo. Ma senza il supporto del giusto “m*gnaccia legale”, il successo resta un miraggio. Paradossalmente, proprio in un settore che si professa libero e progressista, la struttura di potere resta la più tradizionale di tutte.