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Il gatto annusa il cibo ma non mangia: cosa ci sta comunicando?

Tra gusti difficili, abitudini ferree e possibili disturbi fisici o emotivi, il rifiuto del cibo è un segnale da non sottovalutare. Ecco come interpretarlo e quando rivolgersi al veterinario.

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    Per chi convive con un gatto, il momento del pasto può trasformarsi in un piccolo enigma quotidiano: ci si avvicina alla ciotola, annusa con attenzione… e poi niente. Nessun boccone. Un comportamento apparentemente inspiegabile, che però ha motivazioni precise. Il gatto è un carnivoro obbligato: la sua dieta naturale richiede proteine animali di qualità, fondamentali per il funzionamento di muscoli, cervello e persino dell’apparato visivo. Questo lo rende un animale molto selettivo e sensibile a odore, consistenza e freschezza del cibo.

    Il senso dell’olfatto nei felini è altamente sviluppato: per loro, il profumo del cibo è il primo criterio per decidere se è adatto o meno. Un alimento poco appetitoso, troppo freddo o di bassa qualità può bastare per far scattare il rifiuto, anche quando lo stomaco brontola. Inoltre, i gatti sono animali abitudinari al limite del capriccio: spesso si affezionano a una marca, un aroma o una consistenza e possono ignorare tutto il resto.

    Quando il problema non è la “pignoleria”

    Non sempre però è una questione di gusti. Un gatto che annusa il cibo e non mangia potrebbe essere alle prese con dolore o malessere. Tra le possibili cause:

    • malattie gastrointestinali (gastrite, infiammazioni intestinali)
    • problemi dentali o gengivali che rendono dolorosa la masticazione
    • insufficienza renale o epatica, disturbi metabolici come il diabete
    • nausea legata a infezioni, parassiti o terapie farmacologiche

    Il rifiuto del cibo può essere anche un campanello d’allarme di stress e ansia: un trasloco, lavori in casa, l’arrivo di un nuovo animale o anche solo una ciotola spostata in un punto troppo rumoroso possono alterare l’appetito. Per i gatti, un ambiente sereno è essenziale quanto il cibo stesso.

    Come possiamo aiutarlo?

    La prima regola è osservare. Il gatto cambia comportamento? È più apatico? Ha nausea, diarrea, difficoltà a deglutire? Se l’inappetenza dura oltre 24–48 ore, è necessario contattare il veterinario: nei felini un digiuno prolungato può portare a lipidosi epatica, una condizione molto pericolosa.

    Nel frattempo, si possono mettere in pratica alcuni accorgimenti:

    • proporre cibo umido o più profumato
    • riscaldare leggermente l’alimento per intensificarne l’aroma
    • offrire pasti piccoli ma più frequenti
    • garantire un luogo tranquillo per mangiare, lontano da rumori o competizione

    La ciotola deve essere pulita, posizionata lontano dalla lettiera e dall’acqua, e i cambi nella dieta vanno introdotti gradualmente, per non generare diffidenza.

    Ascoltare i segnali del nostro felino

    Il gatto non è un animale da “ricatto alimentare”: se rifiuta il cibo, ci sta comunicando qualcosa. A volte è solo un gusto difficile, altre è un disturbo nascosto che va identificato e curato. Comprendere il suo linguaggio, prevenire lo stress e scegliere un’alimentazione adeguata sono i passi giusti per garantire a Micio una vita lunga e serena.

    Prendersi cura del suo appetito significa prendersi cura della sua salute. E questo, per chi lo ama, non è mai un dettaglio.

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