Cocktail & Wine
Sangria: la bevanda dell’estate che unisce storia, sapore e creatività
Vino rosso, frutta fresca, un goccio di liquore e tanta voglia di fare festa: la sangria è il cocktail della leggerezza, del chiacchiericcio da terrazza e dei bicchieri che non restano mai vuoti. Un grande classico che non stanca, anzi: ogni anno ritorna, più fresca e creativa che mai.
Altro che mojito o spritz: la vera star delle sere d’estate ha un nome che sa di sole, chitarre e tapas. Sangria, l’intramontabile miscela spagnola che resiste ai trend, alle mode passeggere e persino al buon senso, perché diciamolo: dopo il terzo bicchiere, nessuno sa più dove sia finito il ghiaccio.
Nata come bevanda contadina – vino avanzato e frutta troppo matura per essere venduta – la sangria ha fatto strada. È uscita dalle osterie di Siviglia, ha preso l’aereo con i turisti e oggi la trovi ovunque: dalle feste in spiaggia ai brunch più chic, dalle sagre paesane ai rooftop di design.
La ricetta? Semplice, ma non banale. Serve un vino rosso corposo, ma non troppo tannico (evitiamo l’Amarone, grazie). Poi arance, limoni, pesche, mele, magari anche un po’ di frutti di bosco per chi vuole strafare. Una spruzzata di brandy, un cucchiaio di zucchero, qualche spezia (cannella, sì; noce moscata, calma). E infine la magia: il riposo. Almeno un paio d’ore in frigo, perché tutti gli ingredienti imparino a conoscersi come si deve.
Il bello della sangria, però, è la sua vocazione anarchica. Nessuna dogmatica da bartender stellato: ognuno fa un po’ come gli pare. C’è chi usa il vino bianco (sacrilegio per alcuni, delizia per altri), chi ci mette la gassosa, chi lancia dentro una stecca di vaniglia e chi osa persino con il prosecco. È il trionfo dell’interpretazione personale: l’importante è che sia fredda, colorata e abbondante.
E poi c’è la sangria delle grandi tavolate, quella che si prepara in una bacinella da insalata, con il mestolo da minestra e le fette di pesca che affiorano come isole galleggianti. La sangria delle risate che crescono di volume, degli amici che restano fino a tardi, dei “solo mezzo bicchiere” che diventano il terzo pieno.
In un mondo in cui tutto cambia, lei resta lì: generosa, conviviale, estiva fino al midollo. La sangria è la nonna simpatica dei cocktail: magari ha qualche ruga, ma quando arriva, è sempre festa. E guai a sottovalutarla: è dolce, ma sa colpire. Come certi amori estivi che iniziano con un brindisi e finiscono, puntualmente, con un “chi ha finito la bottiglia?”.