Cinema

Charlie Hunnam, nessun rimpianto per Cinquanta sfumature: «Non era il film per me»

L’attore di Sons of Anarchy racconta di aver detto no al ruolo di Christian Grey, scelta che ancora oggi non rimpiange. Dakota Johnson lo prende in giro, mentre Jamie Dornan rivela quanto quel sì abbia cambiato la sua carriera.

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    Quando nel 2013 venne annunciato che Charlie Hunnam sarebbe stato il protagonista maschile di Cinquanta sfumature di grigio, la notizia fece il giro del mondo. Ma la gioia dei fan durò poco: poche settimane dopo l’attore britannico, star della serie cult Sons of Anarchy, decise di abbandonare il progetto. Un passo indietro che cambiò la storia del franchise e aprì la strada a Jamie Dornan.

    Oggi, a distanza di anni, Hunnam non ha alcun rimpianto. In un’intervista a Variety ha spiegato di aver capito fin da subito che quello non era il film giusto per lui: «In quel momento non ragionavo lucidamente» ha ammesso con ironia, «ma non mi sono mai guardato indietro. Non era una scelta coerente con il percorso che volevo seguire».

    Dakota Johnson: «Non riesco a perdonarlo»

    Se lui non rimpiange nulla, la collega Dakota Johnson non è dello stesso avviso. L’attrice, che con il ruolo di Anastasia Steele ha visto la sua carriera decollare, ha raccontato di aver incontrato Hunnam di recente e di averlo preso più volte in giro per quella decisione. «Mi ha detto che non riesce a perdonarmi» ha scherzato l’attore, sottolineando come la Johnson consideri ancora oggi il suo rifiuto una “perdita” per la saga.

    Jamie Dornan e il peso di un ruolo discusso

    Dopo l’uscita di scena di Hunnam, la parte di Christian Grey andò a Jamie Dornan. L’attore nordirlandese, all’epoca conosciuto soprattutto come modello e interprete televisivo, accolse l’occasione con entusiasmo ma anche con qualche timore. «All’inizio ero sollevato che toccasse a qualcun altro» ha raccontato, «poi, quando il ruolo è arrivato a me, ho capito quanto fosse esposto e difficile».

    La trilogia, tratta dai bestseller di E.L. James, nonostante recensioni negative da parte della critica, si rivelò un successo clamoroso al botteghino, con incassi globali per oltre 1,4 miliardi di dollari. Ma per Dornan il prezzo da pagare non fu leggero: «Ho ricevuto molte critiche e insulti online, ma rifarei tutto. Ogni progetto che ho avuto dopo quei film – da Belfast a Beyond Private – è stato possibile solo grazie alla visibilità e al peso commerciale di quel franchise».

    Due carriere, due visioni opposte

    Se per Dornan Cinquanta sfumature ha rappresentato un trampolino di lancio, per Hunnam la rinuncia è stata la scelta di preservare una carriera diversa, meno legata a un ruolo iconico e polarizzante. «Non era la direzione che volevo prendere» ha ribadito. Oggi l’attore è impegnato in serie e film che confermano la sua versatilità, lontano dall’immagine del miliardario tenebroso creato dalla James.

    La saga di Cinquanta sfumature, pur avendo diviso critica e pubblico, resta uno dei fenomeni cinematografici più redditizi dell’ultimo decennio. E mentre Dakota Johnson continua a prenderlo bonariamente in giro, Charlie Hunnam non sembra avere dubbi: aver detto “no” a Christian Grey è stata, per lui, la decisione giusta.

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