Cinema
Il genio che sfidò il destino: Andrea Iervolino annuncia un film su Bruce McLaren, leggenda delle corse
Non corse solo per vincere, ma per costruire qualcosa che andasse oltre il traguardo. Bruce McLaren, icona dell’automobilismo mondiale, sarà il protagonista del nuovo film annunciato dal produttore Andrea Iervolino: un racconto di passione, coraggio e genialità, che presto prenderà forma tra Auckland e il circuito di Goodwood.
Una gamba bloccata da una trazione metallica, un letto d’ospedale come orizzonte, eppure una mente già lanciata a tutta velocità. Così comincia la storia di Bruce McLaren, il pilota, ingegnere e visionario neozelandese che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Formula 1. Ed è proprio da quel contrasto – tra immobilità forzata e desiderio di corsa – che partirà il biopic annunciato da Andrea Iervolino, produttore italiano ormai di casa a Hollywood, che firma un nuovo progetto internazionale dedicato a una delle figure più affascinanti del motorsport.
«La vita di Bruce McLaren – ha dichiarato Iervolino – è un esempio straordinario di come una difficoltà possa diventare la scintilla di un destino eccezionale. Da bambino costretto all’immobilità a genio della velocità, Bruce non ha solo corso: ha costruito, inventato, ispirato. Questo film non sarà solo un tributo alla sua carriera, ma alla sua mente brillante e alla sua volontà incrollabile. Racconteremo l’uomo che ha saputo trasformare il dolore in visione, e il limite fisico in una spinta verso l’eccellenza».
Il film, attualmente in fase di sviluppo, sarà girato tra la Nuova Zelanda, patria natale del pilota, e il Regno Unito, dove McLaren costruì il cuore del suo impero motoristico. Il team di sceneggiatura sta lavorando a stretto contatto con storici della Formula 1, ex ingegneri della McLaren Racing e consulenti tecnici del circus per garantire il massimo rigore narrativo e ingegneristico.
Classe 1937, Bruce McLaren non fu solo un talento precoce della guida (vinse il suo primo Gran Premio a soli 22 anni, diventando il più giovane vincitore nella storia della F1 dell’epoca), ma soprattutto un innovatore instancabile. Nel 1963 fondò la Bruce McLaren Motor Racing Ltd, una scuderia destinata a cambiare per sempre il volto delle corse. Dietro quel sorriso mite e lo sguardo curioso si nascondeva un progettista geniale, capace di pensare l’automobile come estensione della mente e del corpo.
Il film ripercorrerà le tappe principali della sua ascesa: le corse giovanili nei circuiti locali della Nuova Zelanda, l’arrivo in Europa grazie al programma “Driver to Europe”, le vittorie clamorose nei circuiti internazionali e la fondazione del team che porta il suo nome, ancora oggi tra i più prestigiosi nella storia della Formula 1.
Ma non sarà solo una storia di motori e vittorie. Il progetto intende restituire la complessità dell’uomo Bruce McLaren: la sua umanità discreta, il rapporto con la malattia che lo accompagnò fin dall’infanzia, la sua dedizione quasi ascetica alla perfezione tecnica, fino alla tragica scomparsa il 2 giugno 1970, a soli 32 anni, durante un test a Goodwood con la McLaren M8D. Una morte sul campo, con le mani sporche di olio e il cuore ancora accelerato.
Il casting è già iniziato, ma sui nomi coinvolti vige il massimo riserbo. Quel che è certo è che Andrea Iervolino – già produttore di film internazionali su personaggi come Federico Fellini e Lamborghini – punta a creare un’opera capace di parlare tanto agli appassionati di Formula 1 quanto a chi cerca una storia potente, universale, piena di emozione e senso.
La produzione prevede l’utilizzo di veicoli d’epoca, riprese in location reali e un lavoro certosino sui dettagli visivi, per restituire la bellezza cruda e rombante di un’epoca irripetibile. Un’epoca fatta di rischio, sudore e idee che correvano più veloci dei freni.
Con il film su Bruce McLaren, Iervolino punta a firmare il suo “Rush”, ma con qualcosa in più: il ritratto di un uomo che prima ancora di essere campione, fu un sognatore. E che non ha mai smesso di correre. Neanche quando la strada sembrava finita.