Musica
Jovanotti riceve il Pegaso d’Oro: “Guardo alla Sumud Flotilla e al sogno di pace a Gaza”
Dalle radici toscane ai nuovi orizzonti: Jovanotti ha ringraziato per il premio raccontando il legame con la sua terra e lanciando un messaggio di fiducia per la flottiglia che parte verso Gaza, invocando cessate il fuoco e convivenza pacifica.
C’è commozione vera nelle parole di Lorenzo Jovanotti. Il cantante ha ricevuto a Firenze il Pegaso d’Oro, il riconoscimento più prestigioso della Regione Toscana, e non ha nascosto l’emozione: «Oggi la Regione Toscana mi ha conferito il suo riconoscimento più prestigioso, il mitico, anzi mitologico Pegaso d’Oro. L’ho ricevuto dalle mani del presidente Eugenio Giani e poi mi sono anche commosso parlando di quello che mi lega a questa parte di mondo che amo… Grazie gente!».
Il premio, istituito per celebrare personalità che hanno dato lustro alla Toscana e all’Italia, gli è stato consegnato con le motivazioni lette da Enzo Brogi, amico di lunga data di Jovanotti. «Le motivazioni del premio mi onorano e mi motivano a continuare a navigare verso nuovi mondi», ha aggiunto il cantante, legando il riconoscimento a una spinta a guardare avanti, a sperimentare e a costruire nuove connessioni culturali e umane.
La Toscana, per Jovanotti, è più di una radice geografica: è la culla di una parte essenziale della sua identità, quella che lo ha formato prima come ragazzo di Cortona e poi come artista capace di portare nel mondo la propria visione musicale.
Non solo celebrazione personale. Nel suo intervento Jovanotti ha voluto anche parlare di attualità internazionale, citando la Sumud Flotilla, la flottiglia di barche che sta salpando verso Gaza con l’obiettivo di chiedere il cessate il fuoco e aprire uno spiraglio di pace. «Ripongo grandi speranze nella possibilità che questa flottiglia di tante barche che stanno partendo ottenga il risultato che tutti ci auguriamo: il cessate il fuoco e una tregua che apra la possibilità a una futura convivenza pacifica in quella terra», ha dichiarato.
Un passaggio che ha colpito l’aula, spostando lo sguardo dalla Toscana al Mediterraneo, dal riconoscimento personale alla speranza collettiva. Perché, come ha ricordato Jovanotti, i simboli contano: un premio che celebra l’impegno culturale può diventare anche il veicolo di un messaggio politico, di un invito a immaginare un mondo diverso.
Alla fine della cerimonia, il cantante ha salutato con la consueta energia, ringraziando i presenti e i tanti fan che lo hanno seguito anche a distanza. Una giornata che lo lega ancora di più alla sua terra, ma che conferma la sua vocazione internazionale: radici profonde e orizzonti larghi, proprio come il volo del Pegaso che oggi porta il suo nome.