Musica
Patty Pravo: “Ho provato tutte le droghe tranne la coca. E ho fatto io la prima mossa col mio ragazzo di 35 anni”
Dai cinque matrimoni (non voluti) alla storia con Simone Folco, dagli acidi ai “no” al lifting, fino alla stoccata a Elodie: la divina del Piper, oggi 77enne, non ha perso il vizio di dire quello che pensa. E lo fa ancora una volta, senza filtri. Con un solo dogma: essere sé stessa, sempre
C’è chi invecchia e si imbalsama. E c’è Patty Pravo. L’anima ribelle del Piper, oggi settantasettenne, non solo canta ancora in tour, ma lo fa rivendicando ogni eccesso, ogni scelta, ogni deviazione dalla retta via. «Ho provato tutte le droghe, tranne la coca», confessa con la naturalezza di chi ha vissuto tutto, senza mai giustificarsi. «Ma allora eravamo felici. Non era autodistruzione. Era libertà».
E che la libertà sia il suo unico comandamento lo dimostra da sempre. A partire dai cinque matrimoni: «Non ero io a volerli. Erano gli altri che volevano sposarmi. Per me non cambiava nulla». Oggi nella sua vita c’è Simone Folco, stilista di 35 anni, di 43 più giovane. «È da 13 anni che mi accompagna. Ho fatto io la prima mossa: gli ho detto “domani alle 16 ti aspetto da me”. Gli abiti che indosso in scena li crea lui. Ha talento». Amore? Forse. O qualcosa che va oltre. «Siamo legati da un affetto profondo. La differenza d’età? Chiedetelo a lui. Io non me ne curo».
I figli? Nessun rimpianto. «Si può vivere senza. Con Gordon, il mio primo grande amore, ci abbiamo pensato. Ma poi ho immaginato la culla attaccata alla batteria mentre lui suonava… Una follia. E ho lasciato perdere».
Ribelle, sì, ma non per posa. «Camminavo scalza per Roma. Tutti mi parlavano della sua bellezza, ma io venivo da Venezia. Ero amica di Mario Schifano, per me era come un fratello». È lì che nasce Patty, con un nome venuto fuori da un piatto di spaghetti tra ragazze inglesi e citazioni dantesche. È lì che la nota il patron del Piper: «Mi ha chiesto se sapevo cantare. Gli ho voltato le spalle e ho continuato a ballare. Il giorno dopo mi ha richiamata: contratto RCA e si parte».
Da allora è stata tutto: icona, scandalo, musa. Boncompagni le scrive Ragazzo triste sul Raccordo anulare. Fogli lascia i Pooh per lei. «Ma prima e dopo di lui ho avuto altri due amori. Quando sono tornata, ho sposato Franco Baldieri in pigiama e pelliccetta. Poi Paul Martinez, e dopo ancora Jack Johnson». Al cinema ha detto no per colpa dei contratti discografici. «Mi voleva De Sica. Anche Antonioni. Sono certa che avrei avuto successo anche lì».
La chirurgia? «Qualche iniezioncina, ma niente lifting. Troppa fatica. Ci vogliono due mesi per riprendersi». Si piace ancora? «Mi piacerebbe se qualche uomo mi fischiasse dietro. Ma cammino per strada e tutti vogliono un selfie. Va bene così».
E le nuove artiste? Patty osserva, non sempre convinta. Elodie? «Brava, ma alla sua età io ero diversa. Lei si fa vestire dagli altri. Io ho fatto di me quello che volevo. Ci vuole più personalità. Oggi si fanno dire cosa devono indossare». Giorgia? «Mi sta simpatica. Fuma Marlboro rosse come me». Vasco? «Lo adoro. Abbiamo la stessa anima. Da stronzi».
Del Piper e della Bambola non rinnega nulla. «Nel ’68 era un inno femminista. Le donne mi fermano ancora per ringraziarmi». X Factor? «Mai. Ti impacchettano, ti fanno fare quello che vogliono loro. Io non avrei mai potuto». Il politically correct? «A volte è solo ipocrisia».
E poi c’è Venezia, la sua città. Anche sul matrimonio miliardario di Bezos ci tiene a dire la sua: «Che male c’è se arrivano i ricchi a dare una mano? Lui almeno ha rispettato la città. Altri turisti la invadono e rompono tutto».
Ora è in tournée con Ho provato tutto. E davvero ha provato tutto. Ma quello che davvero non ha mai fatto è tradire sé stessa. «La trasgressione? È mostrarsi per quello che si è. Io non me la prendo mai. Troppa fatica».