Personaggi e interviste
Pippo Baudo compie 89 anni: una leggenda della TV che non smette mai di stupire
Dopo aver smentito i rumors sul ricovero, Baudo festeggia i suoi 89 anni con l’ironia e la classe che lo hanno sempre contraddistinto: “La TV è casa mia, e non ci diciamo addio ma arrivederci”.
Pippo Baudo, per tutti “Super Pippo”, compie 89 anni. E lo fa nel modo che gli è più congeniale: smentendo, con la sua inossidabile verve, ogni voce sulla sua salute e confermando il suo amore eterno per la TV, la “sua” casa. Giusto un anno fa, infatti, il decano dei conduttori italiani aveva smentito le voci su un suo presunto ricovero in gravi condizioni per problemi cardiaci. “Sto benissimo”, aveva rassicurato l’Ansa, con la consueta pacatezza di chi ne ha viste tante e non ha più nulla da dimostrare.
Nato il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania, Baudo ha attraversato decenni di televisione, innovando e lasciando un’impronta inconfondibile in ogni trasmissione. Dalla laurea in Giurisprudenza – un tributo alle aspirazioni paterne – alla folgorazione per il piccolo schermo, la sua storia è quella di un uomo che si è scoperto e reinventato di continuo. E che ha sempre avuto la forza di sdrammatizzare: “Sono al ristorante, stanno dicendo che sono morto? Tranquilla, sto bene”, rispose una volta al telefono mentre mangiava fuori.
I record parlano da soli: tredici edizioni del Festival di Sanremo condotte – un primato ancora imbattuto – e un ruolo centrale nella scoperta di grandi talenti come Giorgia e Laura Pausini. L’amore per la musica e la capacità di fare “da spalla” agli ospiti, con garbo e ironia, sono stati la cifra stilistica di un presentatore che ha saputo coniugare pop e cultura, varietà e informazione.
Ma Pippo Baudo è stato anche l’uomo delle grandi gaffe e delle sfide in diretta. Come quando nel 1986 rischiò la crisi internazionale a causa di uno sketch del Trio Solenghi Marchesini Lopez sull’Ayatollah Khomeini. Oppure quando diede spazio a Beppe Grillo a Fantastico e la sua battuta sui socialisti in Cina e Bettino Craxi (“Se in Cina sono tutti socialisti, a chi rubano?”) gli costò la cacciata dalla Rai.
Nonostante tutto, Baudo ha sempre mantenuto saldo il suo ruolo di “democristiano di ferro” – come lo definiscono gli amici – capace di attraversare le crisi di governo e i cambiamenti della Rai con uno stile invidiabile. “La tv è casa mia”, ha detto più volte. E nonostante i controlli in clinica che, inevitabilmente, si ripetono con l’età, la sua battuta resta la stessa: “Noi dobbiamo dirci non addio, ma arrivederci”.
In un’Italia che cambia, Pippo Baudo resta l’uomo che ha saputo raccontarla con leggerezza e passione, senza mai perdere il sorriso. E a chi gli chiede quale sia il segreto della sua longevità televisiva, risponde sempre con la stessa ironia: “La tv è come la vita: ci vuole curiosità, e un po’ di coraggio per andare sempre avanti”. Buon compleanno, Pippo. La tv, e noi tutti, aspettiamo il tuo prossimo “arrivederci”.