Personaggi e interviste

Raoul Bova rompe il silenzio dopo lo scandalo: «Ora racconto io» e torna sul set tra tv e cinema

La bufera mediatica non lo ha fermato: sarà di nuovo Guido Borghi in Buongiorno mamma e protagonista in Don Matteo 15. Poi il cinema, con Pupi Avati e Berardo Carboni. Un ritorno che sa di rinascita.

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    Dopo settimane di silenzio e speculazioni, Raoul Bova ha deciso di parlare. L’attore romano, 53 anni, non ha mai nascosto la sofferenza per la rottura con Rocio Munoz Morales, ma lo scandalo degli audio circolati sui social lo aveva spinto a ritirarsi dalla scena pubblica. Ora però è pronto a raccontare la sua versione dei fatti e, soprattutto, a rimettersi in gioco.

    Il momento scelto non è casuale: coincide con l’annuncio dei suoi prossimi progetti televisivi. Bova tornerà infatti sul piccolo schermo con la terza stagione di Buongiorno mamma, dove vestirà ancora i panni di Guido Borghi, ruolo che lo ha consacrato come volto rassicurante della fiction italiana. Ma non basta: sarà anche tra i protagonisti di Don Matteo 15, serie amatissima dal pubblico Rai, dove il suo ingresso aveva già segnato una svolta narrativa importante.

    Una doppia presenza che ha il sapore del riscatto. Perché, tra pettegolezzi e indiscrezioni, l’attore ha sempre scelto di non cedere alla polemica. «Ci sono momenti in cui bisogna fermarsi, respirare e poi tornare più forti», ha confidato a chi gli è vicino.

    Ma il ritorno di Bova non si ferma alla tv. Sul fronte cinematografico lo attendono due registi di peso: Berardo Carboni, che lo ha voluto in Greta e le favole vere, e soprattutto Pupi Avati, che gli affida un ruolo centrale in Nel tepore del ballo. Due lavori diversi per tono e stile, ma accomunati dalla possibilità di mostrare ancora una volta la versatilità dell’attore.

    Il nuovo corso professionale coincide con un momento delicato sul piano personale. La fine della lunga relazione con Rocio Munoz Morales, madre delle sue figlie, ha riempito le pagine dei giornali di gossip. Ma Bova vuole voltare pagina: non un colpo di spugna, piuttosto la consapevolezza che la vita privata e quella artistica viaggiano su binari separati.

    Se gli scandali rischiano di trasformarsi in gabbie, l’unico antidoto è il lavoro. È lì, tra i set e le telecamere, che Raoul Bova prova a ritrovare la sua normalità. E il pubblico, a giudicare dall’attesa per i nuovi progetti, sembra pronto a seguirlo ancora una volta.

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