Calcio

Per gli Azzurri che guardano al futuro, un altro nome che ricorda il passato: Cesare Prandelli

Il calcio italiano guarda al passato per costruire il futuro: Cesare Prandelli è pronto a diventare il nuovo direttore tecnico federale, figura mai esistita prima nella FIGC. Ma non sarà l’unico nome “storico” nel nuovo corso azzurro: con Gattuso in pole per la panchina e Buffon già capo delegazione, si affaccia anche un altro volto del passato pronto a dare il suo contributo. Leonardo Bonucci, e forse anche Barzagli e Zambrotta, faranno parte di uno staff che promette di restituire identità e ambizione agli Azzurri.

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    Un volto noto, un pensiero chiaro, una missione complessa. Cesare Prandelli, ct dell’Italia finalista a Euro 2012, è pronto a rientrare nella galassia federale con un incarico strategico: direttore tecnico federale, una figura che mancava nel calcio italiano, ma che all’estero rappresenta da anni un punto chiave della struttura nazionale. Sarà lui a supervisionare Club Italia, Nazionali giovanili, centri federali e settore scolastico, con l’obiettivo di creare un filo diretto tra la base e la Nazionale maggiore, costruendo un modello coerente che favorisca la crescita di giovani talenti. Una guida tecnica e culturale, più che un manager.

    Il problema è nei fondamentali: meno tattica, più talento

    Prandelli denuncia da tempo la vera emergenza del calcio italiano: la crisi della formazione giovanile. I nostri ragazzi, abituati fin da piccoli a pensare in termini tattici e a vincere nei tornei di categoria, crescono poco dal punto di vista tecnico. Il risultato? Fanno bene da giovani, ma si perdono tra i professionisti. L’ex ct vuole invertire la rotta, puntando su un sistema che favorisca lo sviluppo del talento, non solo della disciplina. L’obiettivo, ambizioso ma necessario, è creare i “Bellingham italiani” del futuro.

    Gattuso sempre più vicino alla panchina. Ma spunta anche un altro ex…

    Il nome di Rino Gattuso resta il più caldo per guidare la Nazionale. Fortemente sponsorizzato da Gigi Buffon, l’ex mediano è pronto all’incontro decisivo con il presidente Gabriele Gravina. La FIGC propone un contratto breve, fino al Mondiale 2026, con possibile rinnovo. Si punta al risultato subito, senza impegni a lungo termine.

    Ma in questo ritorno al passato azzurro non c’è solo Gattuso. Mentre Buffon è ormai punto fermo della struttura, si affaccia un altro nome dal recente passato: Leonardo Bonucci, oggi nello staff dell’Under 20, è pronto a salire di ruolo. Con lui potrebbero entrare anche Andrea Barzagli e Gianluca Zambrotta, per dare sostanza e continuità tecnica tra le Nazionali.

    Una squadra federale tutta azzurra: l’identità prima di ogni altra cosa

    L’idea di Gravina è chiara: ricostruire la Nazionale con chi ha vissuto e vinto in azzurro. Un gruppo solido, che parli la stessa lingua tecnica ed emotiva. Lo staff di Gattuso, con Riccio come vice e una serie di collaboratori storici, sarà arricchito da figure come Bonucci, Barzagli o Zambrotta, non solo per le competenze ma per trasmettere l’identità perduta.

    Occorre visione, ma anche pazienza

    Con Prandelli regista e Gattuso probabile condottiero, l’Italia calcistica si affida a chi conosce bene la maglia azzurra. La strada per il Mondiale 2026 è l’obiettivo minimo, ma la vera sfida è riformare la base, creando un sistema capace di coltivare talenti e vincere nel lungo periodo. Ci vorrà sicuramente tempo. Ma finalmente, l’Italia sembra aver deciso da dove ripartire, è già qualcosa…

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