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Prevost benedice un fedele: sarà un futuro miracolato?
Essere benedetti da un futuro Papa è un po’ come ricevere una notifica divina su WhatsApp: breve, intensa e con zero possibilità di risposta. Quando ti dicono “sei stato benedetto da quello che poi è diventato Leone XIV”, non è che ti svegli con l’aureola o che il caffè non ti finisce mai. No, la realtà è più semplice: sei entrato per un secondo nel radar del Vaticano, hai fatto ciao con la mano e ne sei uscito con un +1 al karma.
Ma cosa significa davvero essere benedetti da un persona così importante? In teoria un’esperienza del genere dovrebbe avvicinarti a Dio in corsia preferenziale. In pratica, ti avvicina ai like su Instagram. “Ecco me col futuro Papa”: 3000 cuori in 10 minuti. Miracolo social. È il potere del branding divino.
La benedizione papale è anche il massimo del multitasking celeste. Il Papa solitamente ne distribuisce a migliaia: ai fedeli, agli sposi, ai neonati, ai cani con cappottino fuori da San Pietro. C’è persino la benedizione apostolica su pergamena, da ordinare online. Sì, Amazon ti manda la benedizione, mica solo il frullatore. Essere benedetti in questa modalità è come avere l’approvazione del CEO del Cielo. Non ti cambia la vita, ma fa curriculum. E vuoi mettere la soddisfazione di dire: “Oh, io ho la benedizione di Prevost. Tu… manco quella di tua suocera”.