Italia
Napoli festeggia, ma qualcuno ha esagerato: auto rubate e smontate per lo scudetto
Decine di vetture trafugate, smontate e riverniciate per i caroselli. Tra entusiasmo e criminalità, la celebrazione si è trasformata in un incubo per molti cittadini.
La notte prima della celebrazione del quarto scudetto del Napoli, mentre la città si preparava a bandiere, fuochi d’artificio e cori, un altro piano si metteva in moto nelle strade di San Giovanni a Teduccio e di altri quartieri. Decine di auto sono state rubate, tagliate a metà, riverniciate per poi essere usate per i caroselli. Uno spettacolo surreale, ma non per chi si è ritrovato senza macchina il giorno dopo. “Hanno preso l’auto di mia madre—racconta una testimone—l’hanno smontata e ridipinta, e poi l’hanno usata per girare in festa. Alla fine l’hanno riportata, ma è irrecuperabile. Dovremo pure pagare lo smaltimento!”
Da folklore a criminalità è un attimo…
Se qualcuno aveva immaginato una festa fatta di gioia e appartenenza, c’è chi ha trasformato il momento in un delirio di caos e illegalità. Il deputato Francesco Emilio Borrelli tuona: “Questa non è goliardia, non è vandalismo. Questa è criminalità”. Numerosi cittadini hanno passato la notte nei commissariati, non per festeggiare, ma per denunciare i furti di auto e scooter. E i video condivisi online non lasciano dubbi. Macchine sfrecciano a velocità folli, con a bordo fino a dieci persone, mentre il centro storico e i quartieri periferici diventano piste improvvisate per acrobazie pericolose.
La festa per Napoli si trasforma in incubo
C’è chi ha riconosciuto la propria targa in un video su TikTok, chi ha ricevuto una telefonata inquietante: “Scendi, la tua macchina è là, ma è messa malissimo”. Anche il tecnico Luciano Spalletti ha vissuto un’esperienza simile e in un certo senso ha festeggiato anche lui. Gli hanno rubato l’auto, e il giorno dopo era diventata parte dei caroselli impazziti. Una parte di Napoli ha festeggiato con gioia e orgoglio, mentre un’altra ha subito furti, paura e danni irreparabili.