Italia
Napoli festeggia, ma qualcuno ha esagerato: auto rubate e smontate per lo scudetto
Decine di vetture trafugate, smontate e riverniciate per i caroselli. Tra entusiasmo e criminalità, la celebrazione si è trasformata in un incubo per molti cittadini.

La notte prima della celebrazione del quarto scudetto del Napoli, mentre la città si preparava a bandiere, fuochi d’artificio e cori, un altro piano si metteva in moto nelle strade di San Giovanni a Teduccio e di altri quartieri. Decine di auto sono state rubate, tagliate a metà, riverniciate per poi essere usate per i caroselli. Uno spettacolo surreale, ma non per chi si è ritrovato senza macchina il giorno dopo. “Hanno preso l’auto di mia madre—racconta una testimone—l’hanno smontata e ridipinta, e poi l’hanno usata per girare in festa. Alla fine l’hanno riportata, ma è irrecuperabile. Dovremo pure pagare lo smaltimento!”
Da folklore a criminalità è un attimo…
Se qualcuno aveva immaginato una festa fatta di gioia e appartenenza, c’è chi ha trasformato il momento in un delirio di caos e illegalità. Il deputato Francesco Emilio Borrelli tuona: “Questa non è goliardia, non è vandalismo. Questa è criminalità”. Numerosi cittadini hanno passato la notte nei commissariati, non per festeggiare, ma per denunciare i furti di auto e scooter. E i video condivisi online non lasciano dubbi. Macchine sfrecciano a velocità folli, con a bordo fino a dieci persone, mentre il centro storico e i quartieri periferici diventano piste improvvisate per acrobazie pericolose.
La festa per Napoli si trasforma in incubo
C’è chi ha riconosciuto la propria targa in un video su TikTok, chi ha ricevuto una telefonata inquietante: “Scendi, la tua macchina è là, ma è messa malissimo”. Anche il tecnico Luciano Spalletti ha vissuto un’esperienza simile e in un certo senso ha festeggiato anche lui. Gli hanno rubato l’auto, e il giorno dopo era diventata parte dei caroselli impazziti. Una parte di Napoli ha festeggiato con gioia e orgoglio, mentre un’altra ha subito furti, paura e danni irreparabili.
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Italia
Questo weekend arriva il caldo africano: inizia l’estate?
L’alta pressione sull’Europa occidentale guadagna terreno verso est portando tempo più stabile e temperature in rialzo su gran parte dell’Italia.

Il ponte del 2 giugno, appena iniziato, porta con sé l’arrivo di una vera e propria ondata di caldo estivo, con temperature che in molte regioni italiane supererano i 30 gradi. La causa è l’anticiclone africano, che dopo aver interessato la Penisola Iberica si è allargato portando sole e stabilità su gran parte dell’Italia. Per gli amanti del bel tempo, questa è una notizia meravigliosa. Il weekend lungo della Festa della Repubblica è caratterizzato da cieli sereni, giornate calde e un clima da perfetta estate anticipata. Tuttavia prima del definitivo miglioramento, alcune regioni, soprattutto il Sud e le zone adriatiche, stanno affrontando ultimi impulsi di instabilità, con piogge e temporali.
Tempo stabile finalmente!
Ma da ieri il rinforzo dell’anticiclone sta garantendo un tempo decisamente più stabile, con temperature in aumento. Previste punte di 33-34 gradi nelle zone interne della Sicilia e della Sardegna, mentre in Emilia-Romagna e Toscana i valori potrebbero sfiorare i 32 gradi. Anche le città del Nord stanno registrando il cambio di stagione, con giornate soleggiate e calde, anche se qualche velatura e sporadico temporale alpino potrebbe fare la sua comparsa nel pomeriggio di oggi. Nel Centro Italia, invece, la situazione sarà quasi perfetta fino a martedì: sole, caldo gradevole e condizioni ideali per gite fuori porta e primi bagni al mare.
Fa caldo, è davvero l’inizio dell’estate?
Dal punto di vista meteorologico, questa fase assomiglia molto a un’anticipazione della stagione estiva, ma non è ancora detto che ci si trovi di fronte a una stabilità definitiva. Giugno è spesso un mese di transizione, in cui possono verificarsi brevi rinfrescate prima del caldo duraturo. Intanto, il weekend lungo si preannuncia perfetto per chi ha programmato di rilassarsi all’aperto, al mare o in montagna. Se questo caldo sarà un assaggio di estate, sarà un assaggio molto gustoso.
Italia
Prende… qui prende! Internet sui treni via satellite, ma l’incubo gallerie resta
Ferrovie dello Stato sperimenta Starlink e soluzioni avanzate per garantire connessioni affidabili a bordo dei treni ad alta velocità. Streaming e navigazione miglioreranno, ma sottoterra il problema persiste.

Viaggiare in treno e navigare online senza interruzioni: un sogno che potrebbe presto diventare realtà, grazie alla sperimentazione di Internet via satellite avviata da Ferrovie dello Stato. Oggi, la connessione a bordo dei convogli è spesso instabile. E motivi principali sono due. La presenza di aree bianche, cioè prive di copertura da parte delle telecomunicazioni, e la velocità elevata dei treni, che rende difficile il passaggio fluido da una cella di rete all’altra.
Il satellite come soluzione per la stabilità
L’idea di collegare i treni ai satelliti di bassa quota, come Starlink di Elon Musk, potrebbe risolvere questi problemi. Il satellite garantirebbe connessioni stabili, permettendo finalmente ai passeggeri di guardare eventi in streaming e lavorare online senza interruzioni. Un altro tassello importante è l’accordo tra Ferrovie dello Stato e Icomera, il fornitore britannico di tecnologie multisim che già opera a bordo dei Frecciarossa. Icomera raccoglie il segnale di tutte le società di telecomunicazioni e lo amplifica, migliorando la qualità della connessione.
Bologna-Firenze incubo galleria…
Nonostante i satelliti, c’è un problema irrisolvibile: le gallerie. Gran parte delle tratte dell’alta velocità italiana si sviluppano sottoterra—tra Bologna e Firenze, ad esempio, il percorso in galleria raggiunge i 93 chilometri. Qui, anche la connessione satellitare diventa inutile, perché i satelliti non vedono i convogli in transito sottoterra. L’unico modo per garantire Internet in galleria resta quindi il potenziamento dei ripetitori terrestri, che oggi funzionano perlopiù con 4G, ma potranno migliorare con il 5G e il futuro 6G.
Verso un sistema di connessioni misto
Il quadro che si delinea per i passeggeri italiani quindi è una combinazione tra satelliti e reti terrestri. All’aperto, la connessione satellitare garantirà una navigazione più stabile. Mentre in galleria, saranno ancora necessari i ripetitori degli operatori di tlc. Si tratta di un importante passo avanti, ma non della soluzione definitiva. Tuttavia, se la sperimentazione con Starlink e le tecnologie Icomera daranno i risultati sperati, presto i viaggiatori potranno godere di un Internet veloce e affidabile anche a 300 km/h.
Italia
“Quanti palestinesi devono ancora morire?” L’urlo civile di Nanni Moretti scuote il web
Con un post su Instagram, il regista romano Nanni Moretti rompe il silenzio sul conflitto a Gaza e si scaglia contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Tra like, polemiche e dibattiti accesi, l’attore si conferma voce critica e impegnata del panorama culturale italiano. In un’epoca dominata dalla disinformazione e dal rumore di fondo, il suo gesto appare tanto semplice quanto potente. Con una sola frase, lancia un messaggio diretto a uno dei leader più controversi dello scenario internazionale e riporta l’attenzione su un dramma che riguarda tutti.

“Ma quanti palestinesi devono ancora morire perché tu sia soddisfatto e finalmente la smetta?” – è con queste parole che il regista Nanni Moretti ha scelto di intervenire pubblicamente sul drammatico conflitto in corso a Gaza. Lo ha fatto attraverso un post su Instagram, accompagnato dalla foto del premier israeliano Benjamin Netanyahu, a cui ha rivolto direttamente la domanda retorica e tagliente. Non una semplice opinione, ma un preciso atto politico e profondamente umano. Un grido, quello di Moretti, che vuole scuotere le coscienze, rompere l’indifferenza e richiamare l’urgenza di un cessate il fuoco.
Un cuore fragile, ma un impegno saldo
Il post arriva a pochi mesi da un episodio delicato per il regista, reduce da un intervento al cuore dopo un infarto. Eppure, l’energia con cui Moretti torna al centro del dibattito pubblico dimostra che la sua passione civile e il suo senso di responsabilità verso il mondo non sono minimamente scalfiti. Sempre attento ai temi sociali, il regista de Il caimano e La stanza del figlio si conferma tra gli artisti italiani più compattivi e politicamente attivi, in linea con un passato segnato dal sostegno ai girotondi, alle battaglie per la legalità, e alle mobilitazioni contro l’indifferenza collettiva.
Reazioni e polemiche: il post divide il pubblico
Il messaggio ha immediatamente raccolto centinaia di reazioni, tra cui molti messaggi di apprezzamento da parte di follower che hanno ringraziato Moretti per il suo coraggio. Ma, come prevedibile, non sono mancate le critiche. Alcuni utenti hanno accusato il regista di semplificare una questione complessa, altri di prendere posizione in modo sbilanciato. I commenti al post si sono presto trasformati in un vero campo di battaglia digitale, dove si sono confrontate opinioni opposte, spesso con toni accesi, ma anche riflessioni importanti sull’etica, la politica e il diritto internazionale.
L’artista che non tace
Nanni Moretti ha sempre rifiutato l’etichetta di “intellettuale distante”. Le sue opere e le sue dichiarazioni pubbliche parlano spesso di giustizia sociale, empatia e coscienza civile. In un panorama culturale dove spesso le voci artistiche restano in silenzio per paura di esporsi, Moretti continua a esercitare il suo ruolo di coscienza critica del Paese.
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