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Roberta Lanfranchi: «Con Pino Insegno la separazione non è stata facile. Ora non ci sentiamo più. Da velina prendevo un milione a serata»
Dalla favola del bancone di Antonio Ricci ai no a reality e calendari: «Pensavo sempre a mia nonna». La sfuriata di Guardì, il rifiuto delle feste mondane e una carriera che lei stessa definisce “pazzesca e inattesa”.
Roberta Lanfranchi ha deciso di raccontarsi senza fronzoli. Ex velina di Striscia la notizia, voce radiofonica, attrice e conduttrice, oggi guarda indietro con un misto di orgoglio e incredulità. «Arrivavo da Cremona e mi ritrovai in prima serata. Da velina prendevo anche un milione a serata. Chi se lo aspettava? Quando mi ricapita? Che periodo pazzesco», dice in un’intervista in cui rievoca i suoi anni sul bancone più famoso d’Italia.
Il “preside” era Antonio Ricci, il demiurgo del programma: «Controllava tutto, anche il trucco. Ci teneva moltissimo, era maniacale». Un’esperienza che la lanciò nel mondo dello spettacolo, ma che lei ha sempre gestito con cautela. «Non ho mai voluto fare calendari o reality. Pensavo sempre che mi avrebbe visto mia nonna e non volevo darle quell’immagine».
Non sono mancati gli scontri. Come quello con Michele Guardì: «Ebbi una sfuriata tremenda con lui. Non era facile farsi valere in certi ambienti, ma ho sempre preferito dire la mia piuttosto che farmi schiacciare».
Sulla vita mondana, invece, Roberta non ha dubbi: non fa per lei. «Vai a una festa in cui conosci quattro persone su settecento. Sorridi, che si vede pure la ruga in più. Poi torni a casa e ti chiedi: che serata è stata? Cosa ho fatto? Niente. Non fa per me».
Il racconto si sposta inevitabilmente sul piano privato. L’ex marito Pino Insegno resta un capitolo chiuso. «Con Pino la separazione non è stata facile. Ora non ci sentiamo più», confessa. Una frase netta che mette un punto definitivo su una delle coppie più note della tv italiana dei primi anni Duemila.
Oggi la sua vita è diversa, più riservata, costruita passo dopo passo lontano dalle esagerazioni dei riflettori. «Sono stata definita sfigata, ma alla fine ho fatto tutto: teatro, televisione, radio. E ho scelto sempre io. Non ho mai voluto vivere di apparenze».
Una carriera che lei stessa definisce “inattesa”, vissuta con la concretezza di chi non dimentica da dove è partita. E con la lucidità di chi, a distanza di anni, può guardare al passato senza rimpianti, ma con la consapevolezza di aver attraversato una stagione irripetibile.