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Profondo Azzurro

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    A Napoli il suono è vita, è carne e spirito della città. I vicoli stretti risuonano di passi frettolosi, clacson impazienti, risate improvvise e voci che si rincorrono tra i panni stesi. Ogni strada è un teatro a cielo aperto, dove i venditori dei mercati cantilenano offerte con intonazioni che sembrano melodie antiche. Il mare, mai distante, accompagna tutto con il suo sciabordio ritmico, quasi un respiro profondo della città.

    Napoli ha un suono che non si dimentica: quello del cuore pulsante della sua gente. E poi ci sono le canzoni, che raccontano l’anima partenopea: dalle struggenti melodie della tradizione, come ‘O Sole Mio o Torna a Surriento, alla forza poetica di Pino Daniele, fino ai ritmi urbani dei nuovi cantautori. Ogni nota, ogni voce, ogni rumore contribuisce a una sinfonia unica, che non si ascolta soltanto: si vive. Con la nostr atop ten intendiamo festeggiare lo scudetto appena vinto dall’SSC Napoli. In una città dove anche il silenzio suona.

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      Le canzoni che Vasco Rossi ha scritto per altri: la playlist segreta che forse non conosci

      Scopri la playlist esclusiva di LaCity Mag con le canzoni scritte da Vasco Rossi per altri artisti. Dai successi dimenticati alle collaborazioni inaspettate, un viaggio nel lato più generoso e nascosto del Blasco. Un modo per festeggiare la partenza del nuovo tour, che toccherà alcuni stadi da nord a sud.

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        Vasco è molto più di un’icona del rock italiano. La sua voce, il suo stile e i suoi testi hanno segnato intere generazioni. Ma non tutti sanno che, tra un album e l’altro, Vasco ha scritto anche per altri artisti, lasciando la sua impronta su brani che oggi sono piccole gemme da riscoprire. Alcuni di questi pezzi sono stati in seguito “ripresi” dallo stesso Blasco, segno che anche lui si è reso conto di quanto fossero forti. Un viaggio tra titoli dimenticati, grandi successi e aneddoti incredibili. Noi di LaCity Mag abbiamo raccolto alcune di queste canzoni in una playlist unica, ascoltabile in questa sezione Audio.

        Parte il tour 2025

        Un’occasione anche per festeggiare la fine di una lunga attesa per i suoi fan. Ieri sera presso lo stadio di Bibione si è svolta la “data zero” di uno show che animerà lo stadio Olimpico di Torino, l’Arena Visarno di Firenze, lo stadio Dall’Ara di Bologna, il Diego Armando Maradona di Napoli, il San Filippo di Messina e l’Olimpico di Roma.

        Neve nera: il primo passo della Steve Rogers Band

        Nel 1981, Vasco scrive per la Steve Rogers Band – formazione composta dai suoi storici musicisti Solieri e Riva – i testi di Neve nera e Prendi e scappa. Due brani duri, con echi punk e messaggi nascosti tra ecologia, dipendenze e microcriminalità. Un primo vagito di una band che presto tornerà sotto l’ala del Blasco.

        Sarà migliore per Fiordaliso

        Scritto inizialmente per Valentino, Sarà migliore diventa nel 1985 uno dei brani più amati di Fiordaliso. La sua interpretazione intensa e graffiante dà nuova vita a una ballata struggente, tra le più belle love songs scritte da Vasco Rossi.

        Più in alto che c’è?!: il Blasco spirituale per Dodi Battaglia

        Un brano “angelico”, come lo definisce lo stesso Vasco. Scritto per Dodi Battaglia dei Pooh, Più in alto che c’è?! è un inno all’amore come unica risposta esistenziale. Vasco ne realizza una sua versione nel 2016, confermandone la potenza lirica e melodica.

        Pippo: Zucchero e Vasco tra scherzi e hit

        Nato per gioco, Pippo è il frutto di una notte di bagordi tra Vasco e Zucchero. Una canzone diretta, divertente, con un retrogusto amaro. Vasco rinuncia alla paternità, ma l’episodio resta una prova di quanto la sua penna sappia creare hit anche per gioco.

        Tentazioni: gli Sharks e l’occasione sprecata

        Con Tentazioni, Vasco scrive un brano per gli Sharks, band hair metal prodotta da Enrico Ruggeri. Il testo, denso e potente, non trova però una degna interpretazione. Un’occasione mancata che dimostra come, per rendere giustizia a Vasco, serva anche l’intenzione giusta.

        Mr. DJ: gli inizi elettronici del Blasco

        Mr. DJ è unsingolo del 1977 firmato sotto pseudonimo per Mandrillo. Un esperimento proto-techno-pop dove Vasco compare nascosto dietro una voce distorta. Lontano dal rock, vicino all’avanguardia. Un Vasco che sorprende, per l’ennesima volta.

        Ascolta la playlist completa

        Tutti questi brani – e altri ancora – sono ascoltabili nella playlist esclusiva curata da LaCity Mag. Un’occasione imperdibile per scoprire (o riscoprire) un Vasco Rossi meno conosciuto, ma non meno autentico. L’autore che ha saputo mettere il suo talento al servizio degli altri, con una generosità rara nell’ambito della musica italiana.

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          L’Europa 2025 canta così

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            Anche l’edizione 2025 dell’Eurovision Song Contest si è chiusa nel solito turbinio di polemiche, glitter e note stonate. Immancabili i dibattiti su chi avrebbe dovuto vincere, su quanto fossero kitsch certe esibizioni e su quel pizzico di immancabile italica delusione, con Lucio Corsi che, pur non salendo sul podio, ha comunque regalato al pubblico un’esibizione poetica e fuori dagli schemi, degna di nota.

            Un grande show mediatico

            Ma al netto delle polemiche da salotto e dei meme che impazzano online, resta una certezza: l’Eurovision è, e continua a essere, uno spettacolo televisivo unico, un appuntamento imperdibile che riesce ancora a far parlare, emozionare, sorridere e – perché no – indignare, come per i fischi all’artista israeliana.

            Per chi volesse rivivere le performance o scoprire brani sfuggiti durante la diretta, ecco la playlist per riascoltare, quando si vuole, tutte le canzoni in gara. Perché, critiche a parte, la musica resta la vera protagonista.

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              Se sei nato/a tra il 1950 e il 1970… scopri la canzone del tuo anno!

              Scopri quale canzone dominava la hit parade nel tuo anno di nascita! In questa prima parte della nostra playlist prendiamo in esame il periodo che va dal 1950 al 1970: 21 indimenticabili brani per festeggiare il primo giorno della tua vita.

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                All’interno del suo capolavoro Alla ricerca del tempo perduto, il celebre scrittore e saggista parigino Marcel Proust descrive in maniera magistrale la sensazione di essere improvvisamente “investito” dalla memoria bevendo un cucchiaino di tè nel quale aveva lasciato inzuppare un pezzetto di madeleine. Scrivendo: “un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicissitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita”. Facendo poi, in un ulteriore passaggio, un accenno alla memoria legata alla musica: “Le canzoni, anche quelle brutte, servono a conservare la memoria del passato, più della musica colta, per quanto sia bella”.

                Un ritorno evocativo al passato

                Lo sappiamo tutti: ascoltare la musica – non necessariamente bella o colta – ci restituisce spesso la memoria del passato. Rammentandoci una situazione, un momento, una persona, un luogo. Addirittura un colore o un profumo.

                La spiegazione scientifica

                La scienza la definisce come la memoria autobiografica evocata dalla musica, un fenomeno molto comune e spesso involontario, nel senso che avviene spontaneamente, senza uno sforzo attivo dell’ascoltatore per ripescare un determinato ricordo. Aspetti che rendono il fenomeno, naturalmente, materia prima di grande interesse per psicologi e neuroscienziati.

                Ingrediente fondamentale della nostra vita

                La musica è presente in quasi tutti i momenti emotivamente più importanti della vita, come cerimonie, festeggiamenti, matrimoni e funerali, quelli che vengono definiti self-defining moments, in grado di segnare profondamente la vita di ognuno di noi. E’ dunque ragionevole supporre che si crei un’associazione tra la musica e questi momenti.

                Cosa si ascoltava quando sei nato/a

                Poi ci sono le canzoni che sono state messe sul mercato nell’anno di nascita di ognuno di noi, che hanno segnato quel tempo, diventando magari un fenomeno di costume per il quale il nostro anno di nascita viene ancora oggi identificato. In questa prima parte della nostra playlist prendiamo in esame (e vi proponiamo all’ascolto) il periodo di tempo che va dal 1950 al 1970, successivamente prenderemo in esame le decadi successive. Scoprite qual’è la vostra canzone con LaCity Mag fra questi indimenticabili titoli!

                1950 Goodnight Irene

                1951 Too Young

                1952 Papaveri e papere

                1953 Vaya Con Dios

                1954 Little Things Mean A Lot

                1955 Rock Around The Clock

                1956 Heartbreak Hotel

                1957 Bye Bye Love

                1958 Nel blu dipinto di blu (Volare)

                1959 Piove – Ciao Ciao Bambina

                1960 Io che non vivo senza te

                1961 Hit The Road Jack

                1962 Quando quando quando

                1963 Sugar Shack

                1964 I Want To Hold Your Hand

                1965 Help

                1966 Stranger In The Night

                1967 Non ho l’età (Per Amarti)

                1968 La pioggia

                1969 Sugar Sugar

                1970 Pregherò

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