Benessere

Sempre freddo? Potrebbe non essere solo una sensazione: quando il corpo manda segnali da ascoltare

Capire le cause di questa ipersensibilità è fondamentale per intervenire correttamente. Ecco cosa sapere, quali esami fare e come affrontare la vita quotidiana quando il freddo diventa un vero nemico.

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    Quando il freddo diventa un segnale d’allarme

    Tremare mentre gli altri sembrano a proprio agio può essere un semplice tratto personale. Ma se la sensazione di freddo è costante — soprattutto a mani e piedi — potrebbe trattarsi di intolleranza al freddo, una condizione che va oltre la normale percezione termica.

    Il corpo umano, grazie a un sofisticato sistema di termoregolazione, mantiene la temperatura interna intorno ai 37 gradi. Quando questo equilibrio si altera, anche un modesto abbassamento della temperatura esterna può provocare reazioni intense: brividi, dolore, formicolii o cambiamenti di colore della pelle.

    Uno studio pubblicato su Scientific Reports ha individuato i sintomi più comuni: mani o piedi freddi anche in ambienti temperati, rigidità muscolare, formicolii e alterazioni del colore cutaneo, che può diventare bianco, bluastro o rosso.

    Le possibili cause: più di un semplice disagio

    L’intolleranza al freddo non è una malattia in sé, ma un sintomo che può derivare da varie condizioni fisiche. Tra le più comuni troviamo:

    Ipotiroidismo:
    Quando la tiroide lavora “al rallentatore”, il metabolismo rallenta e la produzione di calore corporeo diminuisce. È una delle cause più frequenti di intolleranza al freddo.

    Anemia:
    Un numero ridotto di globuli rossi o bassi livelli di emoglobina limitano il trasporto di ossigeno e calore ai tessuti, causando una sensazione di freddo costante.

    Fenomeno di Raynaud:
    Si tratta di un disturbo della circolazione periferica che colpisce le dita di mani e piedi. In risposta al freddo o allo stress, i vasi sanguigni si restringono, provocando cambiamenti di colore e dolore.

    Lesioni nervose o interventi chirurgici:
    Danni ai nervi — dovuti a traumi o operazioni — possono rendere alcune zone del corpo più sensibili agli sbalzi di temperatura.

    Basso peso corporeo:
    Chi ha una percentuale ridotta di massa grassa ha meno isolamento naturale contro il freddo. È un fattore frequente soprattutto nelle persone molto magre.

    Fattore ormonale e di genere:
    Le donne risultano statisticamente più predisposte all’intolleranza al freddo, complice una minore massa muscolare e le variazioni ormonali legate al ciclo e alla tiroide.

    Come affrontare l’intolleranza al freddo

    Non esiste un’unica cura, poiché tutto dipende dalla causa sottostante. Tuttavia, alcuni accorgimenti e abitudini possono aiutare a ridurre i sintomi e migliorare la qualità di vita.

    1. Consultare un medico:
    È il primo passo fondamentale. Solo una valutazione medica può chiarire se dietro la sensibilità al freddo si nasconde un disturbo metabolico o ormonale. Gli esami del sangue — in particolare TSH, emocromo e ferritina — aiutano a individuare le cause.

    2. Curare la causa primaria:
    Se l’intolleranza è legata a ipotiroidismo, l’assunzione di ormoni tiroidei sintetici può normalizzare la temperatura corporea. In caso di anemia, la terapia a base di ferro o vitamine può migliorare il trasporto di ossigeno.

    3. Migliorare la circolazione:
    L’attività fisica regolare favorisce la vasodilatazione e l’ossigenazione dei tessuti. Anche semplici esercizi quotidiani, come camminare o fare stretching, possono aiutare.

    4. Abbigliamento adeguato:
    Vestirsi “a strati”, indossare tessuti termici e proteggere mani e piedi è essenziale. Le estremità sono le prime parti del corpo a disperdere calore.

    5. Alimentazione equilibrata:
    Un regime ricco di ferro, vitamina B12 e omega-3 contribuisce a mantenere una buona circolazione e una corretta produzione di energia.

    Non sottovalutare i segnali del corpo

    Ignorare un’intolleranza al freddo persistente può significare trascurare un disturbo più serio. Come ricorda la American Occupational and Environmental Medicine Association, il freddo cronico è un sintomo da valutare con attenzione, specialmente se accompagnato da debolezza, dolori o variazioni cutanee.

    «Il corpo ci parla attraverso i sintomi – spiega la dottoressa Giulia Ferri, endocrinologa –. Una sensibilità eccessiva al freddo può segnalare un problema ormonale o metabolico. Intervenire tempestivamente è fondamentale per evitare complicazioni».

    Lo sapevi che…

    • Le donne sono fino a due volte più predisposte a sviluppare intolleranza al freddo rispetto agli uomini (fonte: The Lancet).
    • Il fenomeno di Raynaud interessa circa il 5% della popolazione mondiale, ma resta spesso non diagnosticato.
    • Alcuni farmaci antidepressivi o betabloccanti possono aumentare la sensibilità al freddo come effetto collaterale.

    Ascoltare il proprio termostato interno

    Tremare più del normale non è sempre una semplice questione di “freddolosità”. Se mani e piedi restano ghiacciati anche in ambienti caldi, o se il freddo provoca dolore, vale la pena indagare.

    Con l’aiuto di un medico e piccoli accorgimenti quotidiani — dal movimento all’alimentazione — è possibile ritrovare equilibrio e benessere, anche nelle giornate più gelide.

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