Salute

Dormire con la cervicobrachialgia: le posizioni che aiutano davvero

La cervicobrachialgia, causata spesso da infiammazioni cervicali o compressioni nervose, rende difficile trovare una posizione comoda durante il sonno. Ecco consigli pratici, soluzioni supportate dalla fisioterapia e strategie per ridurre i sintomi notturni.

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    Un disturbo che rovina il riposo

    La cervicobrachialgia è una condizione caratterizzata da dolore al tratto cervicale che si estende verso la spalla e il braccio. Spesso deriva da problematiche comuni: contratture muscolari, artrosi cervicale, ernie o protrusioni discali che irritano le radici nervose. Sebbene non sia sempre grave, il disturbo può compromettere significativamente la qualità del sonno, generando risvegli frequenti e difficoltà ad addormentarsi.

    Dormire male, a sua volta, peggiora il dolore: una sorta di circolo vizioso che può essere mitigato adottando alcune posizioni mirate e regolazioni adeguate del supporto cervicale.

    La posizione più consigliata: sul fianco con supporto mirato

    Molti fisioterapisti concordano nel consigliare una posizione sul fianco, preferibilmente quello non dolente. L’idea è mantenere il tratto cervicale allineato alla colonna:

    • un cuscino di altezza media permette di evitare inclinazioni laterali del collo, che possono aumentare la compressione nervosa;
    • un cuscino abbracciabile davanti al petto può aiutare a rilassare spalle e braccio, diminuendo la trazione sui muscoli del collo;
    • un cuscino tra le ginocchia stabilizza il bacino e riduce tensioni muscolari lungo tutta la colonna.

    Una postura semplice ma spesso molto efficace per ridurre il dolore irradiato.

    Supini sì, ma con qualche accorgimento

    Dormire sulla schiena resta una valida alternativa purché si evitino cuscini troppo alti, che costringono la cervicale in flessione. Un supporto basso o ergonomico mantiene la curva naturale del collo.
    Molto utile anche posizionare un piccolo asciugamano arrotolato dietro il collo, per sostenere la lordosi cervicale senza forzarla.

    In alcuni casi, sollevare leggermente il busto con un secondo cuscino può alleviare la pressione sulle radici nervose, soprattutto quando l’infiammazione è marcata.

    Le posizioni da evitare

    La più sconsigliata è quella a pancia in giù, perché obbliga a ruotare il collo per respirare. Questa torsione prolungata può aumentare il dolore e peggiorare l’irritazione nervosa. Anche dormire con più cuscini “a torre” non è una buona idea: aumenta la flessione del collo e, di conseguenza, la sofferenza cervicale.

    Cuscini, materassi e piccole abitudini salva-notte

    Un cuscino in memory foam o cervicale sagomato può essere d’aiuto perché mantiene la testa in posizione neutra. Non esiste un modello universale: il giusto sostegno dipende dalla corporatura e dalla posizione preferita.

    Il materasso non deve essere né troppo rigido né troppo morbido; l’obiettivo è sostenere la colonna senza affondare.
    Prima di coricarsi, può essere utile applicare calore locale sulla zona cervicale per sciogliere le tensioni muscolari. Al contrario, se prevale un’infiammazione acuta, può essere preferibile il freddo per brevi applicazioni.

    Quando rivolgersi a uno specialista

    Se il dolore notturno persiste per più settimane, compare formicolio intenso o debolezza nel braccio, è fondamentale consultare un medico o un fisiatra. In alcuni casi è necessario un percorso di fisioterapia con esercizi personalizzati, terapie manuali o indagini diagnostiche per identificare la causa esatta dell’irritazione nervosa.

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