Salute

Gravidanza e allattamento: scoperto il segreto immunitario che protegge dal tumore al seno

Una nuova ricerca australiana rivela il meccanismo biologico dietro l’effetto protettivo di gravidanza e allattamento contro alcuni tumori al seno. Il sistema immunitario, e in particolare alcune cellule “sentinella”, sembrano essere la chiave di questa difesa naturale.

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    Un’antica osservazione trova finalmente spiegazione scientifica

    Già nel XVIII secolo i medici avevano notato che le suore, che non avevano figli, si ammalavano più spesso di cancro al seno rispetto alle altre donne. Con il tempo, numerosi studi hanno confermato che gravidanza e allattamento offrono una forma di protezione naturale contro alcuni tipi di tumori mammari. Tuttavia, fino a oggi non si conosceva con certezza quale fosse il meccanismo biologico alla base di questo effetto.

    Ora una ricerca condotta dal Peter MacCallum Cancer Centre di Melbourne, pubblicata su Nature (ottobre 2024), offre una risposta convincente: il sistema immunitario gioca un ruolo chiave, grazie a un particolare gruppo di cellule che restano nel tessuto mammario anche molti anni dopo l’allattamento.

    La maternità lascia un’impronta nel sistema immunitario

    Gli scienziati australiani hanno analizzato campioni di tessuto mammario sano prelevati da oltre 260 donne, sottoposte a interventi chirurgici per riduzione o rimozione del seno. Le donne che avevano avuto almeno un figlio mostravano una maggiore presenza di linfociti T CD3+ e CD8+, cellule specializzate nel riconoscere e distruggere le cellule anomale o tumorali.

    In particolare, il team ha individuato un sottogruppo di linfociti T della memoria residenti (TRM), vere e proprie “sentinelle” immunitarie che restano nei tessuti a lungo termine e si attivano solo quando individuano cellule potenzialmente pericolose.
    Sorprendentemente, queste cellule risultavano ancora presenti anche trent’anni dopo l’ultima gravidanza, suggerendo che l’esperienza dell’allattamento lasci una traccia permanente nel sistema immunitario del seno.

    La prova nei modelli animali

    Per confermare i risultati, i ricercatori hanno condotto esperimenti anche su modelli murini. Sono stati confrontati tre gruppi di femmine di topo: uno che non aveva partorito, uno che aveva partorito ma non allattato, e un terzo che aveva completato gravidanza, allattamento e svezzamento.

    Solo in quest’ultimo gruppo è stato osservato un accumulo significativo di linfociti T CD8+ nel tessuto mammario. Quando gli studiosi hanno impiantato cellule tumorali, i topi che avevano allattato hanno mostrato una crescita più lenta del tumore, segno di una risposta immunitaria più efficace.
    L’effetto è scomparso del tutto quando le cellule T CD8+ sono state eliminate farmacologicamente, a conferma del loro ruolo centrale nel contenere lo sviluppo tumorale.

    Un effetto protettivo che dura nel tempo

    Analizzando anche dati clinici di donne che avevano sviluppato un tumore al seno triplo negativo – una forma particolarmente aggressiva e resistente alle terapie ormonali – i ricercatori hanno scoperto che chi aveva allattato al seno mostrava una maggiore densità di cellule immunitarie all’interno del tumore rispetto alle donne che non avevano allattato.

    Secondo gli autori dello studio, l’effetto protettivo appare più marcato proprio nei tumori non ormonali, come il triplo negativo, che rappresentano circa il 10-15% dei casi ma spesso hanno un decorso più rapido e difficile da trattare.
    Inoltre, i risultati suggeriscono che la durata dell’allattamento potrebbe influire sul livello di protezione: più a lungo si allatta, maggiore è il beneficio immunitario.

    Nuove prospettive per la prevenzione e la ricerca oncologica

    La scoperta è stata accolta con grande interesse dalla comunità scientifica. Capire in che modo le cellule immunitarie residenti contribuiscano a proteggere il tessuto mammario potrebbe aprire la strada a nuove strategie preventive e terapeutiche, come vaccini antitumorali o terapie che stimolino la memoria immunitaria locale.

    Restano tuttavia alcuni interrogativi aperti: non è ancora chiaro perché queste cellule persistano così a lungo né quali fattori ne regolino l’attività. Gli studiosi ipotizzano che il processo di rimodellamento del tessuto mammario durante l’allattamento favorisca la formazione di un ambiente immunitario “allenato” e pronto a intervenire in caso di trasformazioni cellulari anomale.

    Una difesa naturale che ispira la scienza

    Il legame tra maternità e salute del seno, noto da secoli ma mai spiegato fino in fondo, trova ora una solida base scientifica.
    Come conclude il gruppo di ricerca australiano:

    “La gravidanza e l’allattamento non solo nutrono una nuova vita, ma lasciano nel corpo della madre una forma di memoria immunitaria che può durare per decenni.”

    Un risultato che conferma, ancora una volta, come la biologia della maternità racchiuda meccanismi di protezione complessi e straordinari, capaci di guidare la medicina del futuro nella lotta contro il cancro al seno.

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