Salute

L’Italia riconosce l’obesità come malattia: approvata la legge alla Camera, è la prima al mondo

La proposta di legge firmata da Roberto Pella passa con 155 voti a favore. Cure nei Lea, fondi dedicati e un Osservatorio nazionale: il nostro Paese potrebbe essere il primo al mondo a dotarsi di una legge organica sulla materia

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    L’obesità sarà riconosciuta per legge come una vera e propria malattia. Non un problema estetico, non una “cattiva abitudine”, ma una patologia da prevenire e curare con risorse pubbliche, assistenza nei Lea e dignità sanitaria. È quanto prevede la proposta di legge approvata ieri alla Camera con 155 voti a favore, 103 astenuti e nessun contrario. Il testo, presentato dal deputato di Forza Italia Roberto Pella, ora passa all’esame del Senato. Se approvata in via definitiva, l’Italia diventerà il primo Paese al mondo ad adottare una norma di questo tipo.

    Il provvedimento, intitolato “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”, si articola su sei articoli e affronta il tema con un approccio integrato, tra prevenzione, diagnosi, trattamento clinico e sensibilizzazione sociale. Il cuore della legge è nel riconoscimento giuridico dell’obesità come malattia cronica, progressiva e recidivante, da inserire nei livelli essenziali di assistenza (Lea) e quindi coperta dal Servizio sanitario nazionale.

    «L’obesità è un’emergenza globale, che coinvolge anche il nostro Paese», ha dichiarato Pella. «L’approvazione alla Camera rappresenta un traguardo storico. Un ricordo speciale va al presidente Silvio Berlusconi, che fin dal 2019 sostenne questa iniziativa». Il testo prevede, tra l’altro, l’istituzione di un Osservatorio nazionale sull’obesità presso il ministero della Salute, il finanziamento di campagne informative su alimentazione e attività fisica e l’attivazione di percorsi clinico-terapeutici per pazienti adulti e pediatrici.

    I numeri parlano chiaro. In Italia il 12% della popolazione adulta è obesa (circa sei milioni di persone), e il 40% è in sovrappeso. Tra i bambini europei, uno su tre è in eccesso ponderale, e l’Italia non fa eccezione. Si tratta quindi di una condizione epidemiologica di massa, che comporta rischi elevati per la salute (cardiopatie, diabete, tumori) e costi pesantissimi per il sistema sanitario.

    Oltre alla legge, già a dicembre è stato istituito un Fondo ad hoc per la cura e la prevenzione dell’obesità, con 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, a cui si aggiungono altri 1,2 milioni previsti dalla nuova norma a regime. Il ministero della Salute potrà disporre anche di 100mila euro l’anno per campagne di educazione alimentare, mentre i fondi per gli anni successivi sono garantiti attraverso la riduzione di altri stanziamenti nella legge di bilancio.

    «Il nostro obiettivo – ha aggiunto Pella – è anche culturale. Vogliamo ridurre lo stigma, il bullismo, le discriminazioni che questa condizione porta con sé. Ci saranno campagne collegate agli eventi sportivi, ai Comuni e alle Regioni, per far passare l’idea che l’obesità è una malattia e non una colpa».

    In attesa del via libera dal Senato, la legge segna una svolta nel modo in cui il sistema italiano intende affrontare una delle sfide sanitarie e sociali del XXI secolo. Non solo diagnosi e terapie, ma dignità e consapevolezza.

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