Cronaca
Crisi climatica e temporali più violenti: perché aumentano i fulmini e come proteggersi
Tre persone colpite in un solo mese, da Auronzo di Cadore a Piombino. Gli esperti del Cnr spiegano perché i fulmini estivi sono più frequenti e pericolosi e quali comportamenti adottare per ridurre i rischi.
L’estate italiana si conferma sempre più segnata dagli estremi climatici. A luglio, in meno di trenta giorni, tre persone sono state colpite da fulmini in circostanze diverse: una turista tedesca di 30 anni sulle montagne di Auronzo di Cadore, un escursionista di 35 anni sulla Cima Tauffi, nell’Appennino modenese, e un 70enne sulla spiaggia di Ponte d’Oro a Piombino. Quest’ultimo, colpito mentre si trovava in riva al mare, ha avuto il cuore fermo per trenta minuti prima di essere rianimato e trasferito d’urgenza all’ospedale di Siena.
Episodi che non devono sorprendere, spiegano i meteorologi, perché il Mediterraneo è ormai cronicamente più caldo della media e fornisce energia supplementare ai sistemi temporaleschi. Le superfici surriscaldate, unite a un’atmosfera instabile, trasformano le nubi in enormi conduttori elettrici pronti a scaricare fulmini di grande intensità. «Il temporale è una manifestazione classica dell’estate», ricorda Giulio Betti, meteorologo del Cnr Lamma, «ma negli ultimi anni la sua natura è cambiata: oggi ogni perturbazione porta con sé grandinate, raffiche di vento, alluvioni lampo o scariche elettriche eccezionali».
I dati confermano la tendenza: luglio e agosto sono i mesi più a rischio, con picchi di centinaia di migliaia di fulminazioni in un solo giorno. L’energia in gioco è aumentata sia per il maggiore contrasto termico tra masse d’aria calda e fredda, sia per l’eccesso di vapore acqueo evaporato da mari sempre più caldi. È lo stesso meccanismo che amplifica alluvioni e nubifragi, rendendo le estati italiane più simili ai monsoni tropicali che alle stagioni “mediterranee” di un tempo.
Il fenomeno non riguarda solo l’Italia. In Texas, pochi giorni fa, è stato registrato un nuovo record mondiale: un fulmine lungo 829 chilometri, una distanza paragonabile a quella tra Parigi e Venezia. Eventi eccezionali, certo, ma che testimoniano un clima globale sempre più estremo e imprevedibile.
Sapere come comportarsi durante un temporale diventa quindi fondamentale. Gli esperti ricordano alcune regole di base: allontanarsi subito dall’acqua, uscire da mare e laghi, rifugiarsi in edifici o automobili, evitando alberi isolati, tralicci e strutture metalliche che possono attirare le scariche. Nessun luogo all’aperto è completamente sicuro, e si consiglia di attendere almeno mezz’ora dopo l’ultimo tuono prima di tornare fuori.
Anche la Protezione civile raccomanda di seguire sempre i bollettini meteo ufficiali e di non sottovalutare nemmeno i temporali improvvisi, che spesso arrivano dopo ore di sole pieno. Con il clima attuale, ogni perturbazione può trasformarsi in un evento pericoloso e provocare disagi idrogeologici.
Intanto l’Italia si prepara a una nuova ondata di caldo: nei prossimi giorni le temperature saliranno fino a 6 gradi sopra la media stagionale, con picchi vicini ai 40 gradi anche al Centro-Nord. «Dopo un luglio insolitamente mite in alcune regioni», spiega Betti, «agosto rilancerà con valori molto superiori alla norma, probabilmente fino a metà mese o oltre».
Un caldo che, unito a mari bollenti e suoli surriscaldati, significa solo una cosa: altri temporali violenti all’orizzonte. In un’estate sempre più estrema, il fulmine diventa il simbolo della crisi climatica che avanza, ricordandoci che prudenza e consapevolezza sono ormai indispensabili quanto ombrellone e crema solare.