Cronaca Nera

Filippo Turetta aggredito in carcere a Verona: colpito con un pugno da un altro detenuto nella quarta sezione di Montorio

Il ragazzo, condannato all’ergastolo in primo grado per l’uccisione di Giulia Cecchettin, era stato trasferito dalla sezione protetta a quella ordinaria. Dopo l’attacco, l’autore è finito prima in isolamento e poi in cella singola.

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    Filippo Turetta, condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Giulia Cecchettin, sarebbe stato vittima di un’aggressione all’interno del carcere di Montorio, a Verona. Secondo quanto riportato dal quotidiano L’Arena, l’episodio si sarebbe verificato nel mese di agosto nella quarta sezione della struttura penitenziaria, dove il giovane era stato trasferito dopo un periodo trascorso nel reparto “protetto”.

    Colpito con un pugno

    Il 22enne si sarebbe trovato a condividere gli spazi con detenuti comuni, quando un uomo di 55 anni, con alle spalle una condanna definitiva per omicidio e tentato omicidio, lo avrebbe colpito con un pugno. L’aggressione, a quanto trapela, sarebbe maturata dopo giorni di malumori espressi apertamente dall’uomo, infastidito dalla presenza di Turetta nella sezione.

    Quindici giorni in isolamento

    Il responsabile del gesto è stato immediatamente isolato: per lui è scattato un provvedimento disciplinare con 15 giorni in cella di isolamento. Terminata la misura, il detenuto è stato trasferito in una cella singola, che però si sarebbe rivelata in condizioni precarie perché danneggiata dal precedente occupante. Una situazione che lo avrebbe portato a nuove proteste, fino a rifiutare cibo, acqua e perfino i farmaci che gli erano stati prescritti.

    L’aggressione non risulterebbe aver causato gravi conseguenze fisiche a Turetta, ma conferma la delicatezza della sua permanenza in carcere. Già nei mesi scorsi le autorità penitenziarie avevano deciso di collocarlo in sezione protetta per motivi di sicurezza, considerata la notorietà del caso giudiziario che lo vede protagonista.

    Il trasferimento nella sezione ordinaria, avvenuto ad agosto, si era inserito in un percorso di graduale “normalizzazione” della sua vita detentiva. Ma l’episodio di violenza sembra dimostrare che la convivenza con altri detenuti non è priva di tensioni, soprattutto in un contesto in cui i reati per cui Turetta è stato condannato suscitano forte ostilità tra i carcerati stessi.

    La direzione del carcere di Montorio e il personale della polizia penitenziaria continuano a monitorare la situazione, anche per prevenire ulteriori incidenti. Il nome di Turetta, del resto, resta legato a uno dei delitti che più hanno scosso l’opinione pubblica italiana negli ultimi anni.

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