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“Quanti palestinesi devono ancora morire?” L’urlo civile di Nanni Moretti scuote il web
Con un post su Instagram, il regista romano Nanni Moretti rompe il silenzio sul conflitto a Gaza e si scaglia contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Tra like, polemiche e dibattiti accesi, l’attore si conferma voce critica e impegnata del panorama culturale italiano. In un’epoca dominata dalla disinformazione e dal rumore di fondo, il suo gesto appare tanto semplice quanto potente. Con una sola frase, lancia un messaggio diretto a uno dei leader più controversi dello scenario internazionale e riporta l’attenzione su un dramma che riguarda tutti.
“Ma quanti palestinesi devono ancora morire perché tu sia soddisfatto e finalmente la smetta?” – è con queste parole che il regista Nanni Moretti ha scelto di intervenire pubblicamente sul drammatico conflitto in corso a Gaza. Lo ha fatto attraverso un post su Instagram, accompagnato dalla foto del premier israeliano Benjamin Netanyahu, a cui ha rivolto direttamente la domanda retorica e tagliente. Non una semplice opinione, ma un preciso atto politico e profondamente umano. Un grido, quello di Moretti, che vuole scuotere le coscienze, rompere l’indifferenza e richiamare l’urgenza di un cessate il fuoco.
Un cuore fragile, ma un impegno saldo
Il post arriva a pochi mesi da un episodio delicato per il regista, reduce da un intervento al cuore dopo un infarto. Eppure, l’energia con cui Moretti torna al centro del dibattito pubblico dimostra che la sua passione civile e il suo senso di responsabilità verso il mondo non sono minimamente scalfiti. Sempre attento ai temi sociali, il regista de Il caimano e La stanza del figlio si conferma tra gli artisti italiani più compattivi e politicamente attivi, in linea con un passato segnato dal sostegno ai girotondi, alle battaglie per la legalità, e alle mobilitazioni contro l’indifferenza collettiva.
Reazioni e polemiche: il post divide il pubblico
Il messaggio ha immediatamente raccolto centinaia di reazioni, tra cui molti messaggi di apprezzamento da parte di follower che hanno ringraziato Moretti per il suo coraggio. Ma, come prevedibile, non sono mancate le critiche. Alcuni utenti hanno accusato il regista di semplificare una questione complessa, altri di prendere posizione in modo sbilanciato. I commenti al post si sono presto trasformati in un vero campo di battaglia digitale, dove si sono confrontate opinioni opposte, spesso con toni accesi, ma anche riflessioni importanti sull’etica, la politica e il diritto internazionale.
L’artista che non tace
Nanni Moretti ha sempre rifiutato l’etichetta di “intellettuale distante”. Le sue opere e le sue dichiarazioni pubbliche parlano spesso di giustizia sociale, empatia e coscienza civile. In un panorama culturale dove spesso le voci artistiche restano in silenzio per paura di esporsi, Moretti continua a esercitare il suo ruolo di coscienza critica del Paese.