Cronaca

Milano, il sindaco nella rete degli intrecci: Sala indagato per il caso Pirellino e i favori al progettista amico

La Procura accusa il sindaco di aver mentito per riconfermare Marinoni alla guida della Commissione Paesaggio e di aver avallato le pressioni sull’organismo per ottenere un parere favorevole su un controverso progetto edilizio. Tra messaggi diretti, telefonate e raccomandazioni velate, spunta anche il ruolo chiave dell’assessore Tancredi e di due nomi pesanti dell’architettura milanese: Catella e Boeri.

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    Giuseppe Sala è ufficialmente sotto indagine. E non per una leggerezza amministrativa, ma per due ipotesi di reato pesanti: false dichiarazioni e concorso in induzione indebita a promettere utilità. Tutto ruota attorno a un nome noto nell’urbanistica milanese: Sandro Marinoni, presidente della Commissione Paesaggio, organismo chiave per valutare l’impatto architettonico dei progetti più ambiziosi. Marinoni, già nel mirino per incarichi privati ricevuti da importanti costruttori, è stato riconfermato da Sala nel dicembre 2024, nonostante – sostengono i magistrati – il sindaco sapesse dei suoi legami con nomi come Catella, sviluppatore del nuovo Pirellino.

    Il secondo filone, ancora più scivoloso, riguarda proprio il progetto Boeri-Catella per il nuovo grattacielo. Quando la Commissione boccia il disegno, Tancredi – assessore all’Urbanistica – comincia un pressing sotterraneo per ribaltare il verdetto. Secondo gli atti, avrebbe detto a Marinoni che anche Sala aveva ricevuto lamentele da Boeri e Catella e che serviva “un parere almeno favorevole condizionato”. Il giorno prima della nuova riunione, Boeri scrive direttamente a Sala: «Da amico ad amico, la situazione fa paura». Il sindaco risponde che si fiderà di Tancredi, ma che valuterà con calma. Il giorno dopo, la Commissione cambia parere. E le perplessità di Marinoni spariscono.

    Per la Procura è la prova di un meccanismo ben oliato, in cui Sala, pur non dando ordini espliciti, avrebbe lasciato che tutto accadesse. Per evitare guai, per mantenere gli equilibri, o forse solo per “non rompere”. Ma ora sarà chiamato a spiegare, non ai costruttori, bensì ai magistrati.

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