Cronaca
Terremoto ai Campi Flegrei, scossa di magnitudo 4.4: panico tra la gente, evacuate scuole e università. Musumeci convoca un vertice urgente
Il sisma ha avuto epicentro nel porto di Pozzuoli, a soli 3 chilometri di profondità. Interrotti metropolitana e treni, studenti e cittadini in strada. Il ministro per la Protezione civile ha rinviato l’audizione in Parlamento per coordinare l’emergenza.
Un boato improvviso, poi la terra che si muove come se volesse scrollarsi di dosso tutto. È tornata la paura a Pozzuoli e nei Campi Flegrei, dove oggi, poco dopo mezzogiorno, si è registrata una scossa di terremoto di magnitudo 4.4. Il sisma, avvenuto alle 12.07 con epicentro nel porto di Pozzuoli e a una profondità di appena tre chilometri, è stato avvertito distintamente anche a Napoli e nei comuni vicini, scatenando il panico tra i cittadini.
Pochi minuti prima, alle 12.06, una scossa di magnitudo 2.1 aveva fatto da preludio all’evento principale. E alle 12.22 è seguita una nuova scossa, questa volta di magnitudo 3.5. Uno sciame sismico in piena regola, che secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) è ancora in corso e viene attentamente monitorato. “Si tratta di un processo che rientra nella dinamica della crisi bradisismica in atto, legata al sollevamento del suolo”, ha spiegato Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano.
Scene di panico e evacuazioni
La reazione della popolazione è stata immediata: in tanti si sono riversati per strada, anche nei quartieri napoletani più lontani dall’epicentro. Le scuole sono state evacuate, interrotte le corse della metropolitana, della Circumflegrea e della Cumana. A Napoli, un treno diretto a Fuorigrotta si è fermato a Mergellina. Evacuata anche la sede dell’Università Federico II di Piazzale Tecchio, dove gli studenti si sono precipitati fuori dopo il suono dell’allarme.
Disagi si sono registrati anche alle terme di Agnano, dove la struttura ha tremato vistosamente. Secondo i presenti, tutto ha oscillato tranne la piscina termale, dove i clienti immersi non hanno percepito il sisma.
La paura è stata tanta, ma per fortuna — secondo i primi controlli della Protezione civile — non si registrano danni a cose o persone. Tuttavia, la giornata è stata segnata da un forte disagio e da rinnovate polemiche sul piano di evacuazione della zona flegrea.
La voce dei cittadini
“Ho sentito un boato, poi il pavimento ha cominciato a muoversi come impazzito”, racconta Rita, 83 anni, che vive a Pozzuoli da oltre cinquant’anni. “Sono caduti bicchieri e vasi. È da mesi che viviamo con questa angoscia. E il piano di evacuazione? Il traffico è in tilt, nessuno saprebbe dove andare se la situazione dovesse peggiorare”.
Una testimonianza condivisa da molti. A Bacoli, il sindaco Josi Gerardo Della Ragione ha attivato le aree di attesa e quelle di accoglienza per chi teme di restare in casa. “Ci sono tanti bambini in strada, genitori preoccupati, scuole evacuate. Non abbiamo segnalazioni di danni, ma siamo pronti ad affrontare l’emergenza”.
La risposta delle istituzioni
La risposta del governo non si è fatta attendere. Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha rinviato la sua audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico per recarsi nei propri uffici e coordinare direttamente l’intervento.
“Serve sangue freddo e collaborazione da parte di tutte le istituzioni”, ha dichiarato il ministro, annunciando un vertice d’urgenza a Roma con i capi della Protezione civile e del Dipartimento Casa Italia.
Intanto, a Pozzuoli, il sindaco Gigi Manzoni ha attivato il Centro operativo comunale. “Invito tutti alla calma e a rimanere nei luoghi aperti. Le nostre pattuglie sono già in strada per monitorare la situazione”.
Il contesto geologico e il rischio futuro
“L’epicentro in mare non deve sorprendere”, spiega Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Ingv. “Quasi metà della caldera flegrea è sommersa, ed è per questo che la rete Medusa consente il monitoraggio anche sotto il livello del mare”.
Il sollevamento del suolo, che continua a circa 10 millimetri al mese, è la causa diretta dell’attività sismica. “Stressa la crosta terrestre fino al punto di rottura, ed è così che si generano i terremoti”, ribadisce Di Vito.
La Protezione civile invita alla prudenza ma anche alla fiducia nei protocolli in atto. E mentre i cittadini fanno i conti con la paura, si torna a parlare della necessità urgente di un piano di evacuazione realmente operativo e coordinato, capace di affrontare scenari anche peggiori.
Per ora, il sisma non ha causato vittime né danni strutturali. Ma ha sollevato una volta di più il velo su un territorio fragile, densamente popolato e minacciato da una crisi sismica che, secondo gli esperti, potrebbe durare ancora a lungo.