Diletta Leotta svela i suoi sogni: dalla famiglia al calcio, fino all’idea di diventare presidente di una squadra

Diletta Leotta non si accontenta mai. Lo ha confessato con la spontaneità che la contraddistingue, parlando dei suoi desideri più intimi e dei progetti che sogna di realizzare nei prossimi anni. “Uno solo? No, ne ho tanti”, ha detto senza esitazioni, con quell’entusiasmo che la rende uno dei volti più amati del piccolo schermo.

La regina del calcio in tv guarda al futuro con un ventaglio di ambizioni che spaziano dal lavoro alla vita privata. E non si tratta di sogni campati in aria. “Mi piacerebbe condurre un programma all’estero”, ha rivelato, confermando la voglia di portare il suo talento oltre i confini italiani. Diletta non è nuova a pensieri di respiro internazionale: già da tempo collabora con format sportivi che varcano i confini nazionali e non ha mai nascosto il fascino per nuove sfide.

Ma il cuore resta a casa, e il pensiero corre subito alla piccola Aria, la figlia nata dall’amore con Loris Karius. “Vorrei crescere insieme alla mia famiglia, portare Aria allo stadio e sentire un giorno che mi dice: ‘Mamma, sono orgogliosa di te’”, ha raccontato con dolcezza. Una frase che sintetizza meglio di ogni altra l’equilibrio che la conduttrice sta cercando: continuare a essere protagonista in tv, senza rinunciare ai valori familiari.

E poi c’è la sorpresa. Perché nel lungo elenco di obiettivi, Diletta ha tirato fuori un sogno che ha fatto sorridere molti: “Diventare presidente di una squadra di calcio”. Non solo cronista e conduttrice, dunque, ma persino leader di un club: un ruolo che richiederebbe visione, coraggio e un pizzico di follia. Lei, del resto, conosce come pochi il dietro le quinte di stadi, allenatori e giocatori.

Ironia, passione e determinazione: tre ingredienti che hanno già scritto la sua carriera e che ora puntano a disegnare un futuro ancora più ambizioso. Diletta Leotta sogna, ma lo fa con i piedi ben piantati per terra. E se anche solo uno di quei desideri dovesse realizzarsi, il suo percorso – già luminoso – potrebbe diventare leggendario.