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Alessandro Basciano sfida la procura: rifiuta per tre volte il braccialetto elettronico e insulta i magistrati sul caso Codegoni

Arrestato lo scorso novembre e poi scarcerato, Basciano ha già disertato tre convocazioni. Nell’intervista a Selvaggia Lucarelli ha attaccato la procura e ironizzato sulla misura: “Mettitelo tu il braccialetto”. Per i giudici, avrebbe generato un “perdurante stato di ansia e paura” nella ex compagna.

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    La misura di prevenzione non lo convince e lui continua a rifiutarla. Alessandro Basciano, ex concorrente del Grande Fratello e deejay 35enne, accusato di stalking nei confronti della ex compagna Sophie Codegoni, ha disertato per la terza volta la convocazione della polizia per farsi applicare il braccialetto elettronico. Ieri avrebbe dovuto presentarsi alle 14 in un commissariato romano, ma non si è visto. Un’assenza che rischia di costargli ora i domiciliari.

    Basciano era stato arrestato lo scorso novembre nell’inchiesta coordinata dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Antonio Pansa, e scarcerato dopo meno di 48 ore. Il divieto di avvicinamento era stato disposto dal tribunale del Riesame e confermato dalla Cassazione. Dopo diversi rinvii per carenza di dispositivi, il 14 agosto si era finalmente presentato agli agenti per indossarlo. Ma quattro giorni dopo, a Mykonos, ha sostenuto di essersi fatto male a una caviglia e in ospedale l’apparecchio è stato rimosso. Da allora i tentativi di rimetterlo si sono arenati.

    «Mettitelo tu, il braccialetto elettronico. Io non me lo metto!» ha dichiarato nell’intervista concessa a Selvaggia Lucarelli sulla sua newsletter, condito da insulti verso la giornalista, la ex compagna e la procura, definita “procura di m…”. Un atteggiamento che ha aggravato ulteriormente i rapporti con chi indaga.

    Per i giudici del Riesame, Basciano si sarebbe reso responsabile di «condotte idonee a generare nella vittima un perdurante stato di ansia e paura», tanto da condizionare le abitudini di vita di Codegoni. La giovane, ascoltata lo scorso autunno, aveva raccontato di aver avuto paura per i comportamenti minacciosi e persecutori dell’ex compagno.

    Dopo aver sostenuto di non avere più domicilio in Italia e di risiedere alle Canarie, il deejay si è giustificato anche con certificati medici che dichiaravano incompatibilità tra l’apparecchio e le cure necessarie dopo un presunto incidente con la moto d’acqua. Per la procura, però, si tratta di prescrizioni infondate. Ora si va verso un aggravamento della misura cautelare: dal braccialetto elettronico ai domiciliari, come stabilito in caso di rifiuto reiterato.

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