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Alessandro Basciano snobba la legge e vola alle Canarie: il “guitto ribelle” del gossip ignora il braccialetto elettronico

Doveva farsi applicare il braccialetto elettronico a Milano, ma ha preferito restare al sole spagnolo. Se non rientra per la misura cautelare, il Tribunale del Riesame lo manderà ai domiciliari.

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    Per lui la legge sembra sempre un optional, un fastidio da dribblare come un paparazzo fuori da una discoteca. Alessandro Basciano, ex volto da reality e deejay prestato alle pagine di cronaca, ha deciso che le regole valgono per gli altri. Per sé, evidentemente, c’è sempre un’eccezione.

    Stamattina alle nove, a Milano, era atteso in commissariato per l’applicazione del braccialetto elettronico che avrebbe dovuto monitorare il rispetto del divieto di avvicinamento a Sophie Codegoni, la sua ex compagna, vittima di mesi di comportamenti definiti dai giudici “idonei a generare ansia e paura”. Ma lui non si è presentato. Nessuna corsa in taxi, nessuna giustificazione credibile. Solo un comunicato del suo legale, Leonardo D’Erasmo: «Il mio assistito non ha più una casa in Italia, risiede in Spagna, alle Canarie».

    In pratica, mentre la giustizia italiana lo aspetta, Basciano si gode il sole e le spiagge dorate, come se i provvedimenti del Tribunale del Riesame di Milano fossero semplici raccomandazioni. Una sfida aperta alla pazienza dei magistrati e all’intelligenza dell’opinione pubblica. Perché non si tratta di un dettaglio burocratico: se al rientro in Italia non si farà applicare il dispositivo, scatteranno i domiciliari.

    La vicenda giudiziaria non è nuova. Basciano era stato arrestato a novembre, nell’inchiesta coordinata dall’aggiunta Letizia Mannella e dal pm Antonio Pansa. Scarcerato in meno di 48 ore, aveva visto la Procura insistere per i domiciliari. Il Riesame, in una decisione già fin troppo clemente, aveva optato per il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, sottolineando come l’ex gieffino avesse messo in atto condotte ossessive, capaci di «condizionare le abitudini di vita» della Codegoni.

    Eppure, a distanza di mesi, l’applicazione della misura si è trasformata in una barzelletta: prima la burocrazia – a luglio “non c’erano braccialetti disponibili”, dettaglio da Paese dei balocchi –, poi le scuse del protagonista, che tra un volo low cost e un tramonto sull’oceano sembra non trovare il tempo per rispettare la legge.

    Ora la pazienza dei giudici potrebbe finire. Perché la libertà, come dovrebbe sapere anche un personaggio da salotto televisivo, non è un benefit a tempo indeterminato. Il rischio è di rientrare in Italia e passare dal sole delle Canarie al divano di casa, sorvegliato dai domiciliari.

    Intanto, la sensazione è che Basciano stia scrivendo una commedia dell’arroganza che sfiora il grottesco: l’ex protagonista dei reality show, convinto di essere intoccabile, ignora la giustizia italiana e trasforma una misura cautelare in un palcoscenico personale. Peccato che la scena finale potrebbe essere amara: niente sabbia, niente mare, solo il beep di un braccialetto che segnala al mondo il ritorno alla realtà.

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