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Costantino Vitagliano: “Mi accusano di fingere la malattia. Il mondo dei social è malato”
Dopo due anni di cure e ricoveri, Costantino Vitagliano torna a parlare della sua salute. “Mi hanno detto che faccio finta di stare male. Ma chi scrive certe cose non sa cosa vuol dire rischiare di morire in pochi secondi.” Oggi sta meglio, ma la ferita più profonda è quella lasciata dai commenti cattivi.
Costantino Vitagliano non è nuovo alle luci dei riflettori, ma questa volta non c’entra la notorietà. A far parlare di lui è la malattia autoimmune che lo ha colpito due anni fa e che lo costringe a cure costanti e a frequenti ricoveri. Dopo aver raccontato pubblicamente la propria esperienza, l’ex tronista di Uomini e Donne è stato travolto da un’ondata di odio sui social. «Mi accusano di fingere di star male», ha rivelato nel corso dell’intervista con Caterina Balivo a La Volta Buona.
Le sue parole sono amare: «Queste critiche mi toccano più di quelle del passato, perché mi hanno accusato di venire in tv e far finta di stare male. Per loro, se stai male devi far vedere solo l’ospedale». Un paradosso crudele che, spiega, lo ha ferito più della malattia stessa. «Mi hanno chiamato bugiardo, hanno detto che ho mostrato cose non vere. Ma il mondo dei social è malato: ci sono persone che vivono solo per criticare gli altri».
Diagnosticate circa due anni fa, le sue condizioni avevano destato preoccupazione. «All’inizio ho perso trenta chili, quasi tutti muscoli. Dopo quaranta giorni in ospedale ero un’altra persona», ha raccontato. Oggi il quadro clinico è stabile e Vitagliano si sottopone a terapie sperimentali per tenere sotto controllo la malattia. «Il rischio non sparirà mai del tutto, ma la stiamo tenendo a bada. Sto recuperando stima in me stesso e un po’ di serenità».
Nonostante le difficoltà, l’ex modello prova a guardare avanti con una nuova consapevolezza. «Ora so cosa conta davvero: la salute, le persone vere e il rispetto. Non voglio più leggere certi messaggi, blocco le pagine false. Appartengono a persone infelici, e io non voglio farne parte».
Tra dolore e rinascita, Vitagliano mostra un volto inedito: quello di un uomo che non si vergogna di ammettere la propria fragilità, e che chiede solo di essere creduto. «Ho rischiato la vita. E se oggi sto parlando, è perché ho imparato che la forza non è negare la sofferenza, ma affrontarla a testa alta».