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Elon Musk inseminator, arriva il 13° figlio: la natalità è il nuovo bitcoin?
Preparate i popcorn: la vita privata di Elon Musk – variegata quanto una serie da piattaforma a pagamento – ha appena lanciato una nuova stagione. Il magnate di Tesla, SpaceX e delle dichiarazioni improbabili è al centro di un nuovo ciclone mediatico: a quanto pare, è diventato padre per la tredicesima volta. Sì, avete letto bene! Più prolifico di un imperatore medievale, Musk continua la sua personalissima crociata contro la crisi demografica, questa volta con la giornalista e influencer di destra Ashley St Clair.
Un annuncio da influencer (e un silenzio assordante)
La storia inizia con un post su X (ex Twitter, per chi non tiene il passo con i rebranding di Musk). Ashley St Clair, 26 anni, decide di rendere pubblica la nascita del suo bambino, apparentemente figlio di Musk, lamentando il fatto che il papà milionario da giorni non risponde ai suoi messaggi. Della serie: “Non mi scrive su WhatsApp, quindi lo dico a tutto il mondo”.
Musk commenta in modo criptato
La reazione del nostro Elon? Un indecifrabile wow, commento che lascia spazio a ogni possibile interpretazione: stupore, ammirazione o, semplicemente, il modo più breve per evitare una conversazione imbarazzante. A peggiorare la situazione, ci ha pensato Milo Yiannopoulos, noto opinionista di estrema destra, che ha insinuato che Ashley stesse cercando di “incastrare” Musk da anni. Ashley ha risposto con un’accusa esplosiva: Elon, invece di rispondere ai suoi messaggi privati, preferisce dare retta a un uomo che anni fa ha diffuso sue foto private online. Dopo un botta e risposta degno di un reality show, i post vengono cancellati, anche se il web non dimentica. E nemmeno noi giornalisti.
Musk e la sua personale strategia natalista
Da tempo Elon Musk è ossessionato dalla crisi demografica. Secondo lui, il calo delle nascite è una minaccia più grande del cambiamento climatico o dei robot assassini. La sua soluzione? Contribuire personalmente alla crescita della popolazione mondiale. E bisogna dargliene atto: con 12 (o 13) figli già all’attivo, Musk sembra prendere la questione molto sul serio.
Figli a go-go
Secondo il suo biografo Walter Isaacson, dietro la strategia riproduttiva di Musk ci sarebbe un’idea quasi darwiniana: diffondere il suo patrimonio genetico per creare una nuova generazione di geni destinati a cambiare il mondo. La teoria ha trovato terreno fertile tra i suoi sostenitori, senza però evitare di innescare critiche, soprattutto per la sua apparente contraddizione: mentre la destra estrema (di cui Musk è diventato un idolo) si oppone alla procreazione medicalmente assistita, il miliardario sembra usarla con la stessa frequenza con cui lancia razzi nello spazio.
Una famiglia XXL (e decisamente complicata)
Oltre alla sua presunta progenie con Ashley St Clair, Musk ha già avuto sei figli dal suo primo matrimonio con la scrittrice Justine Wilson, tre dalla cantante Grimes e due dalla dirigente di Neuralink Shivon Zilis. Un albero genealogico così intricato che potrebbe servire un software di intelligenza artificiale per gestire il calendario delle visite genitoriali…
Se sei transgender ti cancello
Ma non tutto è rose e fiori: la sua relazione con la figlia transgender Vivian Jenna Wilson si è deteriorata al punto che Musk ha dichiarato di considerarla “morta” a causa della sua adesione alla “mentalità woke”. Un dramma familiare che aggiunge ulteriore pepe alla sua già movimentata vita privata.
Padre dell’anno o stratega genetico?
Siamo di fronte a un uomo che vuole salvare il mondo con la tecnologia, con i razzi… e con i figli. Se il suo piano natalista funzionerà, lo scopriremo solo tra qualche decennio. Nel frattempo, aspettiamoci altre stagioni di questa incredibile soap opera muskiana. E magari, un giorno, una colonia su Marte popolata esclusivamente dai suoi eredi. Fantascienza? Non siatene così sicuri…