Cocktail & Wine

Aperitivi solidi, affumicati e da mangiare col cucchiaino: le nuove mode da happy hour (che fanno anche un po’ ridere)

C’è chi lo serve in forma di mousse, chi lo affumica sotto campane di vetro, chi lo trasforma in spume salate al gusto di Negroni. Il confine tra food design e baracconata è sempre più sottile. Ma tanto basta che sia Instagrammabile.

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Aperitivi solidi, affumicati e da mangiare col cucchiaino: le nuove mode da happy hour (che fanno anche un po’ ridere)

    Altro che noccioline e patatine. L’aperitivo dell’estate 2025 ha cambiato forma, consistenza e perfino temperatura. Oggi si gusta con il cucchiaino, si addenta con forchettine d’argento o si scopre sollevando una campana di vetro piena di fumo aromatico. E no, non è una gag.

    Il nuovo mantra dei locali di tendenza è: trasformare il drink in un’esperienza multisensoriale. Tradotto: al posto del cocktail ti arriva un cubo gelatinizzato di Campari e vermouth, servito su un piattino minimal. Lo mordi e… boh. Forse è buono. Sicuramente è strano.

    A Milano c’è chi propone il “Gin Tonic destrutturato”: gin in spuma, tonic in cialda, limone in vapore. A Torino impazza il “Martini solido” servito su cucchiaini di acciaio criogenico. E a Roma, zona Pigneto, l’ultima ossessione è il “Negroni affumicato ai legni di arancia amara”, presentato sotto vetro come fosse una reliquia. L’idea è geniale. Il gusto un po’ meno.

    Ovunque, l’aperitivo è diventato un ibrido tra cucina molecolare e teatro sperimentale. Meno bevi, più guardi. Meno chiacchieri, più filmi. E soprattutto: più paghi. Un cocktail solido, oggi, può costarti anche 14 euro. Ma vuoi mettere la soddisfazione di dire “me lo sono mangiato”?

    Gli chef-bartender, nel frattempo, si atteggiano a stregoni del gusto, mescolando alcolici con agar-agar, aria di basilico e fumo di ginepro. I clienti si dividono tra chi finge entusiasmo e chi, segretamente, sogna un prosecchino con due olive.

    Eppure la moda dilaga. Perché l’aperitivo, ormai, è un contenuto. Deve stupire, scioccare, spiazzare. Anche se poi, quando esci dal locale, l’unico pensiero è: “Mi fermo al bar sotto casa per un bianco fermo”.

    Ma va bene così. L’estate è anche questo: esperimenti, sorrisi tirati, e cocktail che ti guardano mentre li guardi.

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