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Comportamento in spiaggia: guida (ironica ma utile) per sopravvivere all’estate senza litigare con mezzo litorale
La spiaggia è un’oasi di relax… finché non arriva il vicino di asciugamano maleducato. Piccolo vademecum per evitare di diventarlo noi, tra abitudini da dimenticare e bon ton balneare da rispolverare.
La scena è sempre quella: mare azzurro, sabbia calda, profumo di crema solare e… il solito caos balneare. Perché diciamolo: la spiaggia d’estate è una giungla con l’ombrellone. E se la convivenza fosse una disciplina olimpica, molti si giocherebbero la squalifica già in fase di sdraio.
In teoria, le regole del buon comportamento in spiaggia sono poche e intuitive. In pratica, ogni estate si ripropone la solita sfilata di strafalcioni da ombrellone: dal vicino rumoroso ai giochi con la sabbia lanciata in faccia ai bagnanti. Serve davvero una guida al bon ton estivo? Sì. Soprattutto se vogliamo evitare il titolo di “peggior vicino di telo dell’anno”.
Primo comandamento: rispetta lo spazio altrui. Il mare è di tutti, ma il tuo asciugamano no. Evita invasioni di campo, accampamenti da campeggio selvaggio e ombrelloni conficcati a mezzo metro da chi è già lì da ore.
Secondo: abbassa la voce (e la musica). Sì, anche la tua playlist dell’estate. Non tutti condividono l’amore per l’ultimo tormentone reggaeton a 200 decibel. E no, la spiaggia non è il salotto dove raccontare a voce alta il tuo divorzio del 2021.
Terzo: sabbia e pallone sono nemici giurati della pace. Scava pure buche e castelli, ma senza coprire i vicini di granelli. E se proprio devi tirare un pallone, fallo lontano dalla riva: l’ombrellone altrui non è un bersaglio.
Quarto: cura l’igiene, anche sotto il sole. Cibo sparso, pannolini a vista e docce-shampoo da spiaggia sono in cima alla lista dei reati non scritti. E la crema solare, se proprio devi spruzzarla come una lancia antincendio, guarda almeno dove miri.
Insomma, la spiaggia è libertà, ma con stile. Il vero lusso dell’estate? Un tuffo in un mare di civiltà.