Cinema
Dwayne Johnson tra ferite e rinascita: The Smashing Machine debutta a Venezia con un’ovazione
Un biopic che travalica il ring: a Venezia la Mostra accoglie con calore l’interpretazione trasformativa di Johnson, affiancato da Emily Blunt e diretto da Benny Safdie.
Alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia, The Smashing Machine ha segnato un punto di svolta drammatico nella carriera di Dwayne “The Rock” Johnson. Il biopic diretto da Benny Safdie, che racconta la vita travagliata del celebre lottatore di MMA Mark Kerr, ha ricevuto un’accoglienza elettronica. Una standing ovation di ben 15 minuti ha lasciato il pubblico e gli stessi protagonisti visibilmente commossi.
Più che un film di combattimenti, questa pellicola è un’immersione in una parabola di cadute, dipendenza da oppiacei, solitudine e rinascita. Johnson, trasformato fisicamente e psicologicamente per incarnare Kerr, ha mostrato un lato vulnerabile che mai prima d’ora aveva esplorato sullo schermo.
Emily Blunt, nei panni della compagna Dawn Staples-Kerr, offre una performance altrettanto intensa. La sua interpretazione ha ricevuto elogi unanimi dalla critica per la profondità emotiva e la capacità di bilanciare il tumulto di Kerr.
Nel corso della conferenza stampa, Safdie ha chiarito il cuore del progetto: “Non raccontiamo vittorie o sconfitte, ma la pressione di vincere – e cosa accade quando vincere diventa il nemico.”
Sul red carpet, Johnson ha ribadito la sua evoluzione artistica: non era lì per stupire Hollywood, ma per esprimere un’urgenza personale. “Cosa accadrebbe se potessi fare di più?” ha confessato, ribadendo il desiderio di essere portato al limite.
Il film, ambientato negli anni Novanta, è un ritratto crudo e realistico della UFC nascente, della fragilità di un uomo avanti anni luce rispetto alla sua epoca. E delle relazioni che lo hanno tenuto ancorato alla vita. Blunt ha spiegato con chiarezza che il film non celebra la forza ma svela le crepe interiori di chi vive sotto lo sguardo del pubblico.
Tecnica e atmosfera si fondono grazie a scelte di regia audaci: Safdie evita la spettacolarizzazione dei combattimenti, preferendo inquadrature “da spettatore silenzioso”, e costruisce il racconto con un’intensità che fa leva sull’interiorità, non sulla forza fisica.
Il film ha fatto il suo ingresso nel panorama festivaliero con slancio: oltre alla standing ovation, è stato accolto con applausi emozionati e sguardi cifrati tra Johnson, Blunt e Safdie. Cresce la sensazione che il film possa trascinarli verso la corsa agli Oscar, una prima volta possibile per The Rock.
Scritto, diretto e prodotto da Safdie assieme a Johnson e altre figure chiave, il film ha un budget stimato intorno ai 70 milioni di dollari. Dopo la premiere veneziana del 1° settembre, seguirà il passaggio al Toronto International Film Festival e uscirà nelle sale italiane l’19 novembre 2025. Distribuito da I Wonder Pictures, mentre negli USA arriverà l’3 ottobre per A24.