Cinema
Palma d’oro d’onore a sorpresa per Denzel Washington: standing ovation a Cannes
Cinquanta anni di cinema, due Oscar e una carriera senza cedimenti: Denzel Washington ha ricevuto la Palma d’oro onoraria a sorpresa. Emozionato e commosso, ha accompagnato a Cannes il nuovo film di Spike Lee, Highest 2 Lowest, remake americano di Kurosawa. Domani è di nuovo a Broadway.
Andata e ritorno in giornata. O quasi. Denzel Washington è sbarcato a Cannes per la prima mondiale di Highest 2 Lowest e ne ripartirà in fretta, giusto in tempo per tornare in scena a New York, dove è protagonista di un Otello sold-out a Broadway. Ma prima di volare via, il festival gli ha riservato una sorpresa: la Palma d’oro onoraria alla carriera, consegnata poco prima della proiezione ufficiale.
«Sono emozionato. Una grandissima sorpresa per me essere qui, una volta ancora a Cannes, e ancora una volta con mio fratello Spike Lee», ha dichiarato Washington sul palco, accolto da una standing ovation del pubblico del Palais. A introdurlo, il direttore del festival Thierry Frémaux, che ha presentato un montaggio con le scene più iconiche della sua filmografia: da Malcolm X a Mo’ Better Blues, da Training Day a Glory, i due film che gli valsero l’Oscar.
È la prima volta che Denzel Washington mette piede a Cannes. Cinquant’anni di carriera e una lista di premi che potrebbe riempire da sola una bacheca. Ma non era mai stato sulla Croisette. A portarcelo è stato ancora una volta Spike Lee, con cui aveva già condiviso successi e ruoli memorabili.
Highest 2 Lowest è un remake in chiave contemporanea del classico giapponese Anatomia di un rapimento di Kurosawa. Nell’originale del 1963, tratto da King’s Ransom di Ed McBain, un industriale si trova coinvolto in un rapimento che non colpisce il figlio, ma quello del suo autista. Qui il protagonista è un magnate della musica, interpretato da Washington, alle prese con un sequestro che lo costringe a confrontarsi con scelte morali e perdite personali.
Accanto a lui, A$AP Rocky nel ruolo del detective e un cameo ricco di significato nella trama, che si muove tra lusso, identità afroamericana e dilemmi etici. Parte del set è costruito attorno alla collezione privata di arte black di Spike Lee, con opere di Basquiat e riferimenti musicali da James Brown ad Aiyana-Lee.
«C’è un dilemma morale al centro del film – ha detto Lee – qualunque cosa tu scelga, ci saranno conseguenze. È un anno in cui si vive pericolosamente». E in pieno stile Lee, c’è spazio anche per la politica: «Ho sentito De Niro parlare di Trump. Nemmeno Nixon aveva osato tanto. Negli anni Settanta gli artisti hanno cambiato la storia, e io credo che il cinema possa farlo ancora».
Il film segna il ritorno della coppia Lee-Washington dopo quasi vent’anni e arriva a Cannes fuori concorso. Ma il centro della serata resta il riconoscimento. Denzel Washington, 70 anni appena compiuti, ha ringraziato con semplicità e si è poi concesso ai fotografi con un sorriso misurato. Domani sarà di nuovo in scena. Ma per una sera, la Croisette è stata tutta sua.