Cinema

Quando Patrick Swayze salvò Whoopi Goldberg: la verità dietro il ruolo leggendario in Ghost

L’attrice, già celebre prima del 1990, rischiava di non essere scelta per interpretare la medium Oda Mae Brown. A convincere la produzione fu proprio Patrick Swayze, che minacciò di lasciare il film se non avessero scritturato Whoopi.

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    Il set di Ghost – Fantasma sta prendendo forma. La sceneggiatura di Bruce Joel Rubin, premiata poi con l’Oscar, è pronta, e la regia è affidata a Jerry Zucker. Il progetto mescola amore, dramma e sovrannaturale, una formula allora considerata rischiosa. Ma ciò che pochi sanno è che uno dei ruoli più iconici del film, quello della medium Oda Mae Brown, interpretato magistralmente da Whoopi Goldberg, stava per sfumare ancora prima di iniziare.

    Una star “troppo ingombrante”

    All’epoca, Goldberg era già un volto noto del cinema americano grazie a film come Il colore viola di Steven Spielberg (1985), che le era valso la prima candidatura all’Oscar. La sua fama, però, rappresentava un ostacolo. Il team di produzione di Ghost temeva infatti che la sua presenza potesse oscurare i due protagonisti, Demi Moore e Patrick Swayze, scelti per incarnare la struggente storia d’amore tra Molly e Sam.

    Lo sceneggiatore Rubin, in particolare, pensava che il personaggio della medium dovesse essere affidato a un’attrice meno conosciuta, in modo da non distogliere l’attenzione dal cuore romantico del film. Whoopi, pur entusiasta della parte, aveva saputo che la produzione non la voleva e decise di rinunciare senza neppure presentarsi al provino.

    Il colpo di scena: l’intervento di Swayze

    Fu proprio Patrick Swayze, allora all’apice del successo dopo Dirty Dancing (1987), a cambiare tutto. Durante un incontro con i produttori, l’attore chiese se avessero preso in considerazione Goldberg per il ruolo di Oda Mae Brown. Alla risposta negativa, Swayze insistette: “O è lei, o non faccio il film”.

    La determinazione dell’attore ebbe effetto immediato. La produzione, colpita dal suo gesto, accettò di far sostenere un provino a Whoopi Goldberg — che, naturalmente, lo superò brillantemente. Anni dopo, l’attrice ha raccontato l’episodio durante il talk show britannico Loose Women, ammettendo di non aver mai dimenticato quel gesto di fiducia:

    “Se Patrick non avesse insistito, non credo che avrei mai ottenuto quel ruolo. Gli devo moltissimo. Ha creduto in me quando altri avevano paura.”

    Un legame profondo

    Sul set, tra Whoopi Goldberg e Patrick Swayze nacque un’amicizia autentica e immediata. I due condividevano lo stesso senso dell’umorismo e un grande rispetto professionale.
    In un’intervista al The Howard Stern Show, Goldberg ha ricordato con emozione quei momenti:

    “Tra noi c’era una connessione difficile da spiegare. Ci capivamo senza parlare. Patrick era generoso, protettivo e incredibilmente determinato. Mi ha insegnato tanto.”

    Quando Swayze morì nel 2009, dopo una lunga battaglia contro il cancro al pancreas, Goldberg gli dedicò un commovente messaggio in diretta televisiva:

    “Mi ha cambiato la vita”.

    Il trionfo agli Oscar

    Il successo di Ghost superò ogni aspettativa. Uscito nelle sale nel 1990, incassò oltre 500 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il film romantico più redditizio del decennio.
    Nonostante le recensioni iniziali contrastanti, il pubblico ne fece un fenomeno culturale.

    Il personaggio di Oda Mae Brown, la medium truffaldina ma dal cuore buono che aiuta l’anima di Sam a comunicare con Molly, conquistò tutti.
    Goldberg vinse nel 1991 l’Oscar come Miglior Attrice non Protagonista, diventando la seconda donna afroamericana nella storia ad aggiudicarsi la statuetta.

    Un’eredità senza tempo

    Oggi, a più di trent’anni dall’uscita del film, Ghost resta un capolavoro di equilibrio tra romanticismo, commedia e paranormale.
    E la performance di Whoopi Goldberg è diventata parte della storia del cinema: ironica, intensa, indimenticabile.

    Quel film mi ha dato tutto — ha raccontato l’attrice in un’intervista recente —. Mi ha permesso di essere me stessa e di far ridere e piangere le persone. Patrick ha visto in me qualcosa che io, allora, non vedevo ancora.

    Un gesto di fiducia che non solo ha cambiato una carriera, ma ha scritto una pagina indelebile nella storia di Hollywood.

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