Spettacolo
Il fantasma di Fersen aleggia a Villa Lysis: premi, ricordi e un tocco di mondanità
Il 30 agosto la seconda edizione del riconoscimento dedicato allo scrittore francese esule nell’isola.
Capri si prepara a ospitare la seconda edizione del Premio Internazionale Jacques d’Adelsward-Fersen, in programma sabato 30 agosto alle 18 a Villa Lysis. Il riconoscimento, nato lo scorso anno, non ha ancora l’aura dei grandi appuntamenti culturali, ma ha il pregio di riportare l’attenzione su una delle figure più eccentriche della Belle Époque europea: il barone Fersen, scrittore e dandy francese costretto all’esilio dopo uno scandalo paragonato a quello che travolse Oscar Wilde.
Stavolta il Comune di Capri ha deciso di inserire il premio nel calendario ufficiale delle manifestazioni estive, e questo basta a dargli un peso diverso rispetto alla prima edizione. Alla regia dell’iniziativa c’è l’associazione Apeiron, guidata dall’imprenditore e intellettuale Riccardo Tomasello, con la collaborazione della giornalista Francesca Lovatelli Caetani e dello psicoanalista Gianpaolo Furgiuele, entrambi già premiati lo scorso anno.
Il nome di Fersen evoca ancora oggi il fascino di un’estetica ribelle: autore di testi come Messes Noires e Lord Lyllian, visse a Capri tra scandali, amori e un culto quasi liturgico della bellezza. La sua Villa Lysis, affacciata sul golfo, divenne rifugio di artisti e scrittori che ne fecero un piccolo tempio dell’erotismo e della libertà creativa.
L’edizione 2025 porta in dote tre premi principali. Il primo va a Kristina Kappellin, giornalista svedese e oggi sovrintendente di Villa San Michele, che da anni custodisce la memoria di Axel Munthe. Poi c’è Filippo Barattolo, presidente del Centro Caprense Ignazio Cerio, che tiene viva la tradizione scientifica e naturalistica dell’isola. Infine Monica e Barbara Borsotto dell’atelier sanremese Daphnè, che coniuga moda e sostenibilità senza rinunciare al lusso sartoriale.
Non mancano le menzioni speciali, come quella a Gabriele Romani, scrittore e storico dell’arte che ha riportato alla luce la figura dimenticata della pittrice Juana Romani, e quella a Ivano Esposito, ballerino e coreografo napoletano impegnato in progetti contro la violenza.
La cerimonia – annunciata come “aperta al pubblico” – sarà scandita da letture, monologhi teatrali e un intermezzo musicale affidato al tenore Carmine Monaco, che proporrà anche una romanza di Respighi composta proprio a Capri su testo di Fersen.
Al di là della cornice scenografica e delle celebrazioni di rito, il premio è soprattutto un pretesto per non dimenticare una pagina controversa della storia dell’isola: quella di un aristocratico francese caduto in disgrazia e rifugiatosi qui, trasformando l’esilio in un laboratorio creativo. Tra glamour e retaggi decadenti, il mito di Fersen continua a resistere, riletto e celebrato a distanza di un secolo.