Televisione
La pace è finita: Rai e Mediaset ai ferri corti, “Ok, il prezzo è giusto!” pronto a sbarcare su Rai1. E Pier Silvio Berlusconi si ritrova accerchiato
L’azienda pubblica tratta in fase avanzata per riportare in vita lo storico game del Biscione in access prime time. Dopo la D’Urso, Belen e Mammucari, un altro simbolo Mediaset rischia di cambiare casacca.
Il patto di non belligeranza tra i due colossi della tv italiana è definitivamente saltato. Per anni un equilibrio tacito aveva regolato la competizione: colpi bassi sì, ma senza mai colpire il cuore identitario del rivale. Oggi non più. La notizia che la Rai starebbe trattando in fase avanzata per riportare sugli schermi “Ok, il prezzo è giusto!”, storico game show di Mediaset, ha il sapore di una dichiarazione di guerra. Secondo indiscrezioni, il programma potrebbe approdare su Rai1 già nella tarda primavera 2026, in access prime time, o al più tardi durante l’estate al posto di Techetechetè.
Per Pier Silvio Berlusconi sarebbe uno smacco diretto, l’ennesimo dopo l’arrivo a Viale Mazzini di Barbara D’Urso e Belen Rodriguez a Ballando con le stelle, di Teo Mammucari a Domenica In e lo spin-off di Chi ha incastrato Peter Pan? in versione The Jackal su Rai2. Una serie di colpi che hanno minato la pax televisiva e reso la nuova stagione uno scontro senza esclusione di colpi.
L’innesco è arrivato da Gerry Scotti e dalla sua Ruota della fortuna, tornata con ascolti sorprendenti. Galvanizzato, Pier Silvio ha elogiato lo show e punzecchiato Affari Tuoi, il format di Rai1 guidato da Stefano De Martino. Un affondo che non è passato inosservato.
La replica di Viale Mazzini è stata affidata a Williams Di Liberatore, direttore Intrattenimento Prime Time: «Grazie ad Affari tuoi e a Stefano De Martino, la Rai ha recuperato sei punti di share in appena due giorni, confermando la solidità del nostro intrattenimento e il legame con il pubblico». Ma non si è fermato lì. Con un attacco diretto al Biscione, ha aggiunto: «La Rai ha un’offerta ampia, completa e unica. Se i parametri del confronto sono la qualità editoriale, la valorizzazione della lingua e della cultura, possiamo sostenere con orgoglio che per la Rai sono territori consolidati, mentre per altri continuano a essere scarsamente esplorati».
Non più schermaglie, ma guerra aperta. Ogni programmazione viene letta come provocazione, ogni casting come un’arma di conquista. Se davvero “Ok, il prezzo è giusto!” dovesse tornare su Rai1, il colpo avrebbe un valore simbolico enorme: sottrarre un format che ha fatto la storia di Mediaset e trasformarlo in un trofeo di Viale Mazzini.
Il pubblico, intanto, assiste a un risiko televisivo che somiglia sempre più a una guerra di simboli e di share. Ogni punto vale milioni, ogni spot diventa terreno di battaglia. La stagione 2025/2026 non sarà solo televisione: sarà una guerra fredda – ormai caldissima – combattuta a colpi di palinsesti, con Pier Silvio Berlusconi e Williams Di Liberatore nei ruoli di generali rivali.