Televisione

Monica Maggioni lascia la Rai ma si blinda per cinque anni: contratto d’oro da conduttrice e autrice di programmi di approfondimento

Mentre annuncia le dimissioni, Maggioni ottiene un contratto milionario sul modello di Bruno Vespa, che le garantisce cinque anni come autrice e conduttrice di trasmissioni di approfondimento. Un passaggio che solleva più di un malumore dentro Viale Mazzini e che rafforza la sua ambizione di diventare il nuovo volto simbolo del giornalismo Rai.

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    Dimissioni con paracadute. Monica Maggioni, volto storico del giornalismo Rai, ha lasciato l’azienda dopo 33 anni di carriera da dipendente, ma lo ha fatto firmando nello stesso momento un nuovo contratto da esterna: cinque anni blindati per scrivere e condurre programmi di approfondimento. Una scelta che la colloca fuori dal vincolo dei 240mila euro annui riservati ai dirigenti e la avvicina al modello già sperimentato da Bruno Vespa.

    La giornalista, unica donna ad aver diretto finora il Tg1 e poi presidente della Rai, ha deciso di percorrere la strada che più le è congeniale: stare davanti alle telecamere. Così, mentre ufficializza le dimissioni, mette nero su bianco un accordo che la conferma al centro dell’offerta informativa del servizio pubblico. Tra i format già previsti ci sono “In mezz’ora” e “Newsroom”, ma l’obiettivo è quello di consolidarla come presenza fissa della fascia di approfondimento.

    Fino a poche settimane fa Maggioni era responsabile della Direzione Editoriale per l’Offerta Informativa, incarico strategico che le dava voce anche sulle sedi estere, le trasferte e i corrispondenti. Una posizione che, secondo indiscrezioni, non era stata accolta con entusiasmo dai vertici delle testate, provocando attriti interni. Resta da capire se proprio queste tensioni abbiano spinto la giornalista ad abbandonare la carriera da manager per tornare a quella da autrice e conduttrice.

    Il contratto quinquennale, stando ai rumors, è un vero e proprio “scivolo dorato”: Maggioni potrà muoversi come figura artistica, con margini economici e creativi ben più ampi di quelli concessi ai colleghi rimasti all’interno dell’organigramma. Per molti è l’ennesima conferma della sua ambizione: diventare il nuovo volto di riferimento dell’approfondimento Rai, una “Vespa in gonnella” pronta a guidare la narrazione politica e culturale dei prossimi anni.

    Resta l’incognita sulle reazioni interne. In un’azienda attraversata da equilibri fragili e tensioni editoriali, la sua scelta rischia di alimentare discussioni e invidie. Ma a Viale Mazzini, una cosa è già certa: Monica Maggioni, più che lasciare la Rai, ha appena rilanciato la sua partita.

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