Televisione

Pier Silvio punta su Scanzi, ma la Toffanin dice no: aria tesa a Mediaset

Silvia Toffanin non gradirebbe la presenza del giornalista tra i volti di Cologno: troppo simile al suo stile, troppo invadente il possibile talk. E così, il sogno di Pier Silvio si scontra con i malumori in famiglia

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    Aria di tempesta nei corridoi laccati di Mediaset. La rete del Biscione, che negli ultimi mesi sta facendo incetta di volti nuovi (ultimo arrivo Max Giusti), ora avrebbe messo gli occhi addosso a uno dei nomi più discussi e divisivi del giornalismo italiano: Andrea Scanzi. L’obiettivo? Dare una rinfrescata al palinsesto con un volto capace di parlare ai cinquantenni nostalgici di Che tempo che fa, ma anche di far discutere il pubblico dei social.

    Il problema? Ha un nome, un cognome e soprattutto una poltrona ben salda nella domenica di Canale 5: Silvia Toffanin.

    Secondo un’indiscrezione rilanciata da Fanpage, la conduttrice di Verissimo non avrebbe gradito l’eventualità che Scanzi possa approdare a Mediaset con un programma di interviste. Non un talk politico — che per la verità non interesserebbe nemmeno al diretto interessato — ma qualcosa di molto simile al suo stile. E cioè un salottino chic, ospiti importanti, atmosfera ovattata. Praticamente un clone del suo show, ma condotto da uno con molta più visibilità e, diciamolo, più veleno in tasca.

    Pare che Silvia, ben prima del via libera, abbia fatto sentire la sua voce dietro le quinte. Nessuna opposizione plateale, certo, ma quanto basta per far comprendere che quel tipo di concorrenza interna non sarebbe gradita. Neppure se arriva dal compagno di vita, Pier Silvio Berlusconi, che Scanzi l’ha adocchiato da tempo e lo vorrebbe incastonare nel puzzle di una Mediaset più “adulta” e meno trash.

    Dal canto suo, il giornalista di Cartabianca ha negato ogni trattativa ufficiale, ma senza chiudere la porta: “Se mi arrivasse una proposta seria per un programma tipo Che tempo che fa, la valuterei”. E in effetti, il suo sogno — dichiarato più volte — è quello di realizzare un talk morbido, fatto di conversazioni con nomi della cultura, del cinema, della musica. Tutto, tranne che politica. “Quel genere è morto e sepolto”, ha detto.

    Resta il fatto che, per ora, la trattativa è congelata. A Cologno, qualcuno sussurra che ci sia ancora margine per convincere la first lady del weekend. Ma tra i sorrisi in video e i veti fuori onda, non è detto che il semaforo diventi mai verde.

    E Pier Silvio, stavolta, si ritrova a giocare una partita delicatissima: tra auditel, ambizioni personali e quieto vivere domestico.

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