Calcio

L’Uefa valuta la sospensione di Israele: a rischio Mondiali ed Europa League, in bilico anche la sfida di Udine contro l’Italia

Se confermata, la sospensione impedirebbe alla nazionale israeliana di partecipare alle qualificazioni per i Mondiali e porterebbe all’esclusione del Maccabi Tel Aviv dall’Europa League. Il governo israeliano annuncia contromosse, mentre cresce la tensione politica attorno alla partita del 14 ottobre contro l’Italia.

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    Un terremoto si prepara a scuotere il calcio europeo. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico Times, l’Uefa starebbe valutando la sospensione di Israele da tutte le competizioni internazionali. Una decisione potrebbe arrivare già la prossima settimana e, stando alle indiscrezioni, la maggioranza dei membri dell’organizzazione sarebbe favorevole.

    Le conseguenze sarebbero immediate. Israele verrebbe esclusa dalle qualificazioni ai prossimi Mondiali, restando fuori dalla corsa verso la fase finale del torneo. Allo stesso tempo, i club israeliani non potrebbero più partecipare alle coppe europee: il Maccabi Tel Aviv, oggi impegnato in Europa League, sarebbe costretto a lasciare la competizione.

    Il ministro dello sport israeliano, Miki Zohar, ha reagito con fermezza. “Sono al lavoro con il premier Benyamin Netanyahu per impedire questa mossa”, ha dichiarato ai media, sottolineando che il calcio non dovrebbe diventare terreno di scontro politico. Ma la pressione sui vertici Uefa rimane alta e il contesto internazionale non aiuta.

    La nazionale israeliana è inoltre attesa il 14 ottobre a Udine, dove dovrebbe affrontare l’Italia in una gara valida per la qualificazione al Mondiale. Un appuntamento già segnato da polemiche, con richieste di annullamento o di proteste simboliche legate al conflitto in corso a Gaza. Un’eventuale sospensione renderebbe la partita impossibile da disputare, aprendo un caso anche per la regolarità del girone.

    Non sarebbe la prima volta che l’Uefa ricorre a provvedimenti simili: basti pensare all’esclusione della Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Ogni volta, la decisione ha avuto un valore che andava oltre il calcio, toccando corde politiche e diplomatiche.

    Per Israele, una sospensione significherebbe non solo la fine della partecipazione alle competizioni sportive, ma anche un colpo all’immagine internazionale. Per l’Uefa, invece, rappresenterebbe una scelta storica e controversa, destinata a lasciare un segno profondo nel rapporto tra politica e sport.

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