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Lino Banfi si racconta in un docufilm: il ragazzo di Canosa che ha fatto ridere l’Italia intera

Non solo il Nonno Libero della tv. Ma un ragazzo del Sud, un comico nato dal cuore della Puglia, che con la sua faccia sincera e il dialetto in tasca ha attraversato decenni di cinema, affetto e risate. Lino Banfi diventa protagonista di un docufilm. E stavolta, a raccontarlo, è proprio lui.

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    Si intitola “Lino d’Italia – Storia di un itALIENO” e le riprese sono iniziate a Bari, tra scorci familiari e luoghi dell’anima. A dirigere il progetto è Marco Spagnoli, che ha firmato anche la sceneggiatura insieme allo stesso Banfi. Un lavoro di squadra per restituire la storia di una vita lunga, intensa, piena di sorprese. Prodotto da Minerva Pictures con il sostegno della Regione Puglia e dell’Apulia Film Commission, il film è ancora avvolto da una data d’uscita misteriosa. Ma qualcosa è già certo: sarà un viaggio emozionante.

    Il cuore del racconto è nel teatro Petruzzelli, dove si svolgerà un dialogo immaginario ma verissimo: quello tra Lino Banfi e Pasquale Zagaria, tra l’attore e l’uomo, tra la maschera comica e la biografia. Un confronto tra ciò che è stato e ciò che ancora pulsa. «Vogliamo svelare l’uomo dietro il personaggio», spiegano dalla produzione. E farlo nel suo Sud, là dove tutto è cominciato.

    Canosa, Andria, Bari. Non solo tappe geografiche, ma luoghi di formazione, emozioni, radici. A Canosa Banfi è nato nel 1936, ha vissuto l’infanzia e ha scoperto il palcoscenico per caso, portando le prime risate nei cortili e nelle piazze. Qui ha incontrato anche Lucia, la donna della sua vita, con cui ha costruito un amore solido e discreto. Poi Andria, dove il giovane Pasquale ha frequentato il seminario, convinto di percorrere un’altra strada. Infine Bari, ponte tra passato e futuro.

    Ma il film non è solo un tributo. È anche un atto d’amore verso quella “pugliesità” che Banfi ha saputo portare ovunque. Un modo per dire che si può venire da un piccolo paese, parlare una lingua tutta propria, e diventare patrimonio nazionale. Con leggerezza, con talento, con cuore. Lino Banfi lo ha fatto. E adesso è tempo di raccontarlo. Senza maschere. Con la verità e un sorriso.

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